La vicenda è di quelle che non si è più abituati a sentire in tempi di disillusione come gli attuali, la reazione della piccola Vallonia, probabilmente poco furba dal punto di vista commerciale ma spia di un ultimo disperato tentativo di neutralizzare la dilagante globalizzazione, fa brillare gli occhi agli ultimi romantici. Lo stato canadese, rappresentato dalla ministra del commercio Chrysta Freeland, ha proposto alla comunità europea una semplificazione delle modalità di scambio tra le due entità, che ha però anche delle importanti implicazioni giuridiche, le quali hanno spinto l’assemblea della Vallonia a dire di no. Il punto controverso è che senza il consenso di tutti gli stati membri dell’Unione Europea non si può procedere, e il Belgio, di cui fa parte lo stato federale della Vallonia, ha bisogno del consenso del suo parlamentino per potersi dichiarare favorevole. Il premier di questa piccola realtà, Paul Magrette, ha motivato la scelta incriminando uno dei passaggi dell’accordo di scambio, denominato Ceta, in cui si impone di far risolvere i contenziosi tra stati e multinazionali non a magistrature degli stati stessi ma a commissioni speciali. Il Ceta è il corrispondente canadese del TTIP, trattato di simili implicazioni tra l’UE e gli Stati Uniti, che è da tempo in discussione per molti punti che garantirebbero una possibilità di considerevole penetrazione delle norme americane negli ordinamenti europei. Le reazioni si registrano tra tutte le parti interessante: il presidente della commissione europea Juncker si dice fiducioso, contrapponendosi alla ministra canadese che con frustrazione definisce l’Unione incapace di stipulare un trattato, perfino con uno stato “paziente e gentile” come il Canada. Per quanto riguarda il nostro paese, l’unico ad esprimersi è il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, che indica questa situazione come la perdita di un’opportunità da imputare all’eccesso di burocrazia dell’UE. Solita questione, diritti contro convenienza economica.
La piccola Vallonia fa lo sgambetto alle multinazionali, salta il trattato commerciale con il Canada
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE...