sabato, Aprile 20, 2024
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La poesia alla velocità di Instagram

I moderni instapoets combattono l'omologazione una condivisione alla volta

Esclusi i selfie #nomakeup fasulli e i report di viaggi stereotipati, esiste un piccolo angolo di Instagram dedicato alla poesia. Internet velocizza le idee, una velocità a cui difficilmente si sopravvive. Assistiamo, così, a un quotidiano stupro della parola. Una collezione di aforismi fast-food cercati su Google, non più sottolineati nel mezzo della notte con una matita consumata. In una società dove il web è giustamente accusato di rendere tutto poco romantico, questi moderni “instapoets” combattono l’omologazione. Alle accuse di poca modernità e all’indifferenza delle case editrici, che non investono in qualcosa di poco fruttuoso, la poesia resiste e si reinventa. Non si parla più di poemi sconfinati e odi infinite, quello di Instagram è romanticismo ermetico. Poche frasi significative per chi di tempo ne ha poco. Questi poeti metropolitani hanno trovato un modo intelligente per esprimersi sui social, guadagnando una più che discreta schiera di seguaci. Tra le prime a comparire in questo nuovo ambiente troviamo Rupi Kaur. La ragazza canadese, ma di origini indiane, ha cominciato nel 2014 a condividere sui social le sue poesie, accompagnate da illustrazioni semplici ma d’impatto. Rupi dichiara di trarre ispirazione da poeti come Kahlil Gibran e Alice Walker, ma soprattutto dalla sua vita. Attraverso il suo account la giovane tratta temi delicati, come la violenza sessuale o il body-shaming, professandosi una fervente femminista. Il suo primo libro, Milk and Honey, ha venduto in due anni più di un milione di copie. Con un nome che ricorda vagamente “L’attimo fuggente”, high poets society è un accout su misura per l’ultimo dei romantici. La pagina è interamente dedicata all’amore e alle sofferenze ad esso associate. Non meno famosa l’inglese Nikita Jill, che nel 2016, ha pubblicato Your Soul Is a River. Il libro è una collezione di componimenti dedicati al femminismo, alla passione e al concetto di identità. La poesia, infine, non è morta, ma forse moribonda. Sepolta sotto il chiacchiericcio della mondanità e relegata alle frasi da cioccolatino. L’angolo poetico di Instagram è forse un baluardo di salvezza, un droide con un messaggio di pace. I suoi ultimi difensori si sono nascosti negli scaffali delle biblioteche, ma la strategia adatta, probabilmente, non è più la difesa, ma la condivisione.

poesia
Rupi Kaur, foto da Instagram rupikaur_
Girls of the Wild
Poesia di Nikita Gill, foto da Instagram nikita_gill
HighPoetsSociety
Poesia di highpoetssociety, foto da Instagram
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