Main Kuch Bhi Kar Sakti Hoon (Io, una donna, posso fare qualsiasi cosa) è la serie tv che difende i diritti delle donne e con solo due stagioni ha superato i 400 milioni di spettatori.
Poonam Muttreja, direttore esecutivo della Population Foundation of India, ha dichiarato al Guardian che dopo la messa in onda della serie hanno ricevuto 7mila chiamate in un’ora.
Andiamo nel dettaglio: Mathur ritorna nel suo villaggio dopo la morte di sua sorella. Lei ha perso la vita durante l’intervento perché costretta ad un aborto tardivo di un feto femminile. Inizia così uno degli episodi dello show e ogni puntata mette in mostra le problematiche quotidiane delle donne in India.
Per realizzare il programma e renderlo il più credibile possibile, i registi e gli sceneggiatori hanno trascorso un anno a studiare i villaggi indiani.
Ecco l’intervista rilasciata da Poonam Muttreja al Guardian: La nostra stima era che avremmo ricevuto 250 chiamate al giorno ma dopo la prima puntata, abbiamo ricevuto 7mila chiamate in un’ora. In due ore, il nostro centralino è collassato. Un grosso problema è la scarsa informazione che persiste rispetto alla salute sessuale. In India ancora molte coppie non conoscono l’importanza dell’utilizzo dei preservativi, la sterilizzazione delle donne persiste ad essere utilizzata come una pratica comune, così come l’aborto tardivo delle bambine. Il successo di questo progetto mostra l’efficacia dell’educazione. Se svolta con i mezzi giusti, può avere un grosso impatto sulle norme sociali e sul cambiamento dei comportamenti personali”.
Infatti, secondo una ricerca condotta in Bihar e Madhya Pradesh, due degli Stati più poveri dell’India, quasi il 40% delle donne intervistate ha ammesso che il matrimonio in giovane età è un rischio per la vita delle madri e dei bambini.