Nel 1943 l’inventore americano Edwin Land, secondo per il numero di brevetti depositati solo a Thomas Edison, si trovava in vacanza con la sua famiglia a Santa Fe e a macchina fotografica alla mano, decise di immortalare la propria figlia minore Jennifer, che subito dopo lo scatto gli disse: “Papà perché le fotografie non si possono avere all’istante?”. Così, il 26 novembre del 1948 apparì per la prima volta sugli scaffali del negozio Jordan Marsh di Boston, la Polaroid Land Camera Model 95. Fu la primissima macchina fotografica istantanea con pellicola auto-sviluppante, capace quindi di sviluppare le fotografie in un minuto senza bisogno di passare dal laboratorio.
La storia. Subito, quest’oggetto, riscosse un enorme successo tanto da diventare un culto. Infatti, nel 1966 arrivò a tre milioni di macchine fotografiche e quindici milioni di pellicole nel mondo. Fu anche l’anno della SX-70, tra le più desiderate dai collezionisti, pensata per rendere l’esperienza fotografica più semplice ma anche molto più creativa: le pellicole si potevano graffiare, elaborare, modificare, condizionare i colori con il calore o con le basse temperature. Negli anni Settanta anche la rivale Kodak iniziò a produrre pellicole simili, ma smise nel 1986 dopo aver perso una battaglia di brevetti con la Polaroid Corporation. Però, nel 2008 la Polaroid ha smesso la sua produzione. Il marchio, negli ultimi anni è morto e risorto più volte, fino all’ ultima trasformazione quando, nel 2010, Lady Gaga ne prese la direzione creativa e lanciò la Polaroid GL10 Instant Mobile Printer, ovvero una stampante che permette di stampare una foto in formato standard in un minuto.