Tony Effe, rapper romano e personaggio di spicco della scena musicale e del gossip italiano, ha recentemente rilasciato un’intervista a Sette del Corriere della Sera, affrontando temi legati alla sua carriera, la vita privata e le critiche ricevute. Nicolò Rapisarda, il suo vero nome, non ha nascosto le ferite lasciate dall’esclusione dal concertone di Capodanno a Roma, dovuta a presunti contenuti misogini e violenti nei suoi testi. Una decisione che, ammette, lo ha profondamente toccato.
“Il rap racconta, non vive la violenza”
Accusato di promuovere odio di genere attraverso i suoi brani, Effe ha difeso la propria arte, sottolineando che il rap è un linguaggio narrativo e non un riflesso diretto della vita personale. “Raccontare non è vivere. È come dire che Stephen King è un serial killer solo perché scrive thriller”, ha dichiarato il rapper. L’esclusione dal concertone non l’ha fermato: Tony ha organizzato un concerto tutto suo al PalaEur, registrando il tutto esaurito. Tuttavia, il peso delle accuse non è stato facile da sopportare: “Un giorno sono crollato, mentre traslocavo. C’era mia madre a darmi una mano con gli scatoloni e mi sono messo a piangere. È stato un momento di grande vulnerabilità”.
Le radici e il rapporto con la famiglia
Cresciuto nel quartiere Monti di Roma in una famiglia umile, Tony Effe si dice legatissimo ai genitori. Sua madre, inizialmente scettica sui suoi testi, si è avvicinata al suo mondo musicale dopo il successo di collaborazioni come quella con Emma Marrone in Taxi sulla luna.
Una vita più tranquilla e la voglia di migliorarsi
Con il tempo, Effe ha lasciato da parte le serate in discoteca per una vita più pacata, trascorsa tra libri e film. Recentemente ha letto Pinocchio e Il contagio, quest’ultimo suggerito dal suo professore di italiano. Infatti, il rapper, a 33 anni, ha deciso di tornare a studiare: “Faccio lezione una volta a settimana. Analizziamo testi e poesie”.
La passione per Harry Potter e il legame con Giulia De Lellis
La sua compagna, l’influencer Giulia De Lellis, ha contribuito a questa svolta più tranquilla. Tony ha svelato di averla “costretta” a guardare la saga di Harry Potter, di cui è un grande fan. Tony Effe si mostra, dunque, come un artista complesso, che vuole crescere, migliorare e, allo stesso tempo, rimanere fedele al proprio linguaggio artistico. Nonostante le critiche, continua a raccontare la realtà che lo circonda, cercando un equilibrio tra vulnerabilità e determinazione.