venerdì, Aprile 19, 2024
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L’impatto della pandemia di Covid-19 sul gambling

La pandemia di coronavirus ha avuto un impatto considerevole su tutta l’economia mondiale, costringendo le aziende di molti settori a reinventare il proprio modello di business. Le conseguenze dell’emergenza sanitaria e del lockdown si sono viste anche nell’industria del gioco, dettando un cambiamento profondo che ha messo in crisi i sistemi tradizionali e favorito lo sviluppo del gambling online.

La maggiore diffusione del gioco online ha evidenziato le limitazioni delle regolamentazioni nazionali, utili per controllare il settore in ambito locale ma poco efficienti nella gestione dei servizi videoludici virtuali in cui prevale la transnazionalità. Oggi gli utenti possono rivolgersi a un numero in forte crescita di operatori, con piattaforma AAMS e portali con autorizzazione europea come indicato dal sito www.rabona.biz, una condizione che in alcuni casi può generare confusione e aumentare il rischio di affidarsi a siti illegali.

La crisi del gioco fisico nel primo semestre del 2020

Ad ogni modo la crisi del settore del gioco fisico è davvero elevata, come dimostrano i dati forniti da IAGR (International Association of Gaming Regulators) in merito al primo semestre 2020. Da gennaio a giugno di quest’anno, infatti, il comparto ha fatto registrare un calo superiore al 50%, confrontando il risultato con le prestazioni dello stesso periodo del 2019, con picchi al di sopra del 90% analizzando appena il secondo trimestre del 2020.

Le misure restrittive introdotte dalla maggior parte dei governi nazionali, tra cui il lockdown e il distanziamento sociale, oltre allo stop di oltre 3 mesi delle principali competizioni sportive, hanno causato il collasso del business delle aziende che si occupano di gambling, tra cui agenzie scommesse, casinò fisici e centri per il gioco come le sale slot e bingo. Nel dettaglio sono stati i casinò fisici a soffrire di più, con una diminuzione del fatturato del 97%, riduzione che per i centri scommesse ha toccato invece il 94%.

A perdere sono stati anche i monopoli pubblici, con la sospensione temporanea di alcune lotterie e l’interruzione di giochi come le slot installate nelle ricevitorie e nei centri specializzati. Nei primi 7 mesi del 2020 le entrate tributarie legate ai giochi sono scese del 42,7%, con un gettito complessivo di 5,1 miliardi di euro inferiore di oltre 3,8 miliardi di euro al 2019, come reso noto dalle rilevazioni del MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze).

Il boom del gioco online durante la pandemia

Se da un lato il gioco fisico è entrato in una profonda crisi, a causa dell’impatto negativo della pandemia di Covid-19, nel 2020 abbiamo assistito al boom del gambling online, con gli utenti che si sono spostati in massa sui servizi videoludici digitali. Nei Paesi in cui il gioco virtuale era già ampiamente diffuso il settore è rimasto pressoché stabile, mostrando appena un leggero incremento, tuttavia laddove il gambling online non è era molto presente la crescita è stata considerevole.

Aumenti significativi ci sono stati nel poker online e nelle lotterie istantanee, salito anche del 50% in alcuni Paesi. In Italia il gioco a distanza è aumentato del 30,6% nei primi 8 mesi del 2020, come indicano i dati di ADM, con una spesa arrivata a quota 1,5 miliardi di euro, un settore in cui è forte la partecipazione dei casinò online in crescita del 38,5% con ricavi di 744 milioni di euro da gennaio ad agosto. Incrementi notevoli ci sono stati anche per il bingo online, +53,8% nei primi 8 mesi dell’anno, mentre il poker a torneo è cresciuto del 64,7% e il poker cash del 42,8%.

Risultato analogo per il betting online, le scommesse virtuali giocate a distanza attraverso le piattaforme specializzate, un comparto che nel secondo trimestre ha risentito dello stop alle attività sportive, ma da luglio è in netto recupero con un’espansione consistente. A livello globale il 2020 non mostra un andamento particolarmente positivo per il betting, nonostante la crescita delle giocate online, un settore che rimane ancora oggi limitato considerando l’intero mercato delle scommesse.

Nel nostro Paese invece il betting online è cresciuto del 150,8% nei primi 8 mesi dell’anno, sebbene la spesa sia stata di appena 43,9 milioni di euro, quindi marginale rispetto all’interno comparto delle scommesse in agenzia. Secondo IAGR oltre il 30% degli operatori prevede un deciso incremento del gioco online nei prossimi anni, una tendenza favorita dalla situazione attuale legata alla pandemia, un modo per le aziende di recuperare la diminuzione del gioco registrato dall’inizio dell’anno sia per il gambling classico sia per le scommesse.

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