martedì, Aprile 16, 2024
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L’Inter ai piedi di Kulusevski. Lui incanta e finisce sul taccuino di Marotta

La vita di Dejan Kulusevski dopo questo strepitoso avvio di campionato e dopo aver stregato l’intero San Siro in occasione di Inter-Parma non sarà più la stessa. Lo svedese di origini macedoni in 90 minuti è riuscito a far brillare il proprio estro davanti ad una folla sicura di aver assistito alla nascita di un campioncino. Eppure lui di segnali ne aveva dati anche in passato.

Segnali dal passato

Basta tornare in dietro a giugno scorso. Fasi finali del campionato Primavera Tim. L’Atalanta dell’appena ventenne Dejan Kulusevski sfida l’Inter dei vari Esposito e Merola (tanto per dirne un paio che poi hanno fatto capolino anche nella squadra maggiore). I bergamaschi a sorpresa dominano l’incontro e proprio dal piede del talentino della “Dea” parte l’illuminante assist per Ebrima Colley che schianta i nerazzurri di Armando Madonna. L’Atalanta si laurea campione d’Italia e lui viene eletto miglior giocatore del torneo. I segnali c’erano già tutti, no?

I Percassi e Gasperini capiscono di avere un vero prodigio in casa e lo tengono lontano dalle prime offensive di mercato lanciate da diversi top club italiani e stranieri. La decisione di cederlo a titolo temporaneo ai ducali è frutto della progettualità su cui i bergamaschi fondano il loro credo. L’obiettivo è quello di avere l’anno prossimo un ragazzo ormai maturato e che abbia fatto esperienza da titolare in una squadra che lotta per una serena salvezza.

Lui non ci ha messo troppo a calarsi nei nuovi panni confezionatigli su misura dalla squadra di D’Aversa. Esterno di centrocampo, trequartista o falso nueve (come contro l’Inter) Dejan continua a sfornare prestazioni di qualità condite anche da diverse soddisfazioni personali. Al momento il suo ruolino recita 2 gol e 5 assist in 10 gare, numeri sbalorditivi se si considera l’età e il ruolo.

Via al mercato

Ecco perchè adesso anche l’Inter sembra essere rimasta stregata dal baby prodigio e certamente proverà a sferrare un attacco per cercare di strapparlo agli omologhi nerazzurri. La Dea si sa è fucina di grandi talenti ma è anche bottega assai costosa a cui approcciarsi. Anche se parlare di cifre sembra piuttosto prematuro, sembra che il patron Percassi non si siederà attorno al tavolo delle trattative per offerte inferiori a 30/35 milioni di euro.

 

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