venerdì, Aprile 19, 2024
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L’Inter si interroga: Conte da che parte stai?

L’avventura di Antonio Conte davvero potrebbe già essere al capolinea dopo la mafea figura in Champions e i risultati altalenanti in campionato? A interrogarsi è l’intera tifoseria nerazzurra che inizia a vedere nel tecnico leccese i fantasmi di un passato dai colori più che indigesti. In tanti iniziano, infatti, a chiedersi: “Conte da che parte sta?”

Il passato non si dimentica né tanto meno si può cancellare. Quello di Antonio Conte, poi, pesa come un macigno sulle spalle del mister che ben prima della sua ufficializzazione era già accusato di essere uno juventino fin nel midollo. Dopo l’arrivo di Marotta, digerito a farne fatica e solo perché visto come figura abbastanza lontana dagli spogliatoi, quello di Conte rappresento per il tifo una prova difficile da superare.

Non bastò nemmeno il video con cui l’ex bandiera bianconera si presentava ai suoi nuovi fan promettendo professionalità e vittorie. I mugugni della piazza milanese fecero da sfondo ad un arrivo che puzzava di trappola. Lo stile Conte poi fece il resto. Egocentrico, ambizioso senza compromessi, assolutamente anti-aziendalista. Epiteti se ne coniarono a centinaia contro il tecnico che ora paga lo scotto di parole pronunciate,forse troppo a cioè leggero e che feriscono la società è il tifo già amareggiato dall’ultimo posto in un girone in cui non sembrava poi così difficile qualificarsi.

L’ultima uscita è stata forse la più dura per il cuore nerazzurro. Conte, parlando della squadra ha dichiarato che al suo ingresso in società, la situazione che gli si presentava non era esattamente quella che poi ha realmente trovato. Parlando di rivoluzione dalle fondamenta ha dolorosamente pestato i piedi alla proprietà e a chi lo ha preceduto.

Insomma, Conte non ha di certo trovato una Inter allo sbando ma una squadra qualificata con una certa tranquillità in Champions League e con tanto campioni nel suo organico. Affermate che la situazione sia da rivedere dalle fondamenta appare fin troppo irriguardoso. Anche per uno come Conte.

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