mercoledì, Aprile 24, 2024
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Lo sapevi che nei taralli ci sono i solfiti?

Parlare di “tarallucci e vino” significa suggellare con un momento conviviale la pace fatta dopo un contrasto. E proprio il vino bianco è uno degli ingredienti del tarallo pugliese. Tuttavia, non sono da sottovalutare i solfiti contenuti in esso e per i quali la legge fissa un tetto massimo. Il reparto Ricerca & Sviluppo di Fiore di Puglia, in nome della genuinità, ha abbassato ancora di più la presenza di solfiti nei Tricioli alle olive, nei Quadrotti al bacon e alla pizza e nei suoi Targrissì. Una scelta che è salutare.

Cosa sono i solfiti

I solfiti negli alimenti – così come l’anidride solforosa nel vino – sono conservanti antiossidanti che contrastano anche la diffusione di microbi, muffe, lieviti e batteri. I prodotti ricchi di zuccheri o amidi sono più soggetti a questi problemi di deterioramento; inoltre, la solfitazione contribuisce a proteggere l’aspetto dei cibi, evitando che i colori scuriscano. I solfiti negli alimenti si utilizzano in forma solida e in polvere; l’anidride solforosa in forma gassosa o liquida. In base alla quantità, questi additivi possono svolgere un’azione conservante più o meno intensa.

I solfiti nei taralli ci fanno male?

Per chi non ha problemi di sensibilità, le quantità di solfiti generalmente utilizzate negli alimenti industriali non sono un pericolo, anche se l’assunzione va controllata. Agli ipersensibili come gli asmatici, troppi solfiti possono provocare broncospami e irritazioni. L’Organizzazione mondiale della Sanità fissa, pertanto, una quantità giornaliera massima di solfiti, contenuti negli alimenti, da assumere: essa deve essere pari a 0,7 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo.

La scelta di Fiore di Puglia

Nei taralli non si sente il sapore del vino: l’alcol evapora, infatti, durante la cottura e la presenza finale di solfiti si colloca al di sotto dei limiti di legge. La voglia di creare un prodotto adatto a tutti, anche agli ipersensibili a questo ingrediente nonché agli astemi, per scelta o per necessità, ha indotto il reparto di Ricerca & Sviluppo a lavorare per abbassare ancora di più i livelli. Risultato? Un prodotto innovativo con radici ben piantate nella tradizione.

 

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