giovedì, Marzo 28, 2024
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L’ossessione per il passato rivive nella tendenza del retrogaming

Perché le generazioni attuali sono così ossessionate per quello che riguarda il passato recente? Dando una rapida occhiata a un testo di storia possiamo facilmente notare come anche in epoche precedenti rispetto alla nostra l’uomo ha coltivato un’autentica ossessione per l’antichità. Si pensi ad esempio alla venerazione rinascimentale per il classicismo romano e greco, che per certi versi traccia un parallelo con il gusto medievalista del movimento dark, tuttavia non era ancora esistita una società umana così fissata con i prodotti culturali e di consumo del passato immediato. Ecco che cosa distingue formalmente il retrò dall’antiquariato e dalla storia: una autentica fascinazione per le mode, per quelle manie passeggere, le colonne sonore dei film del passato e quelle pop star abbastanza vicine nel tempo da poter essere ricordate da chi aveva all’epoca 15-16 anni, ad esempio.

Come si sviluppa la tendenza del retrogaming oggi

L’oggetto di questa ossessione si configura in maniera sempre più netta come la cultura pop che abbiamo già vissuto in modo consapevole, al contrario di tutto quello che vedevamo, giocavamo e ascoltavamo acriticamente durante l’infanzia e la nostra giovinezza. Ora però questa tendenza denominata retromania dal critico Simon Reynolds è diventata una forza dominante nella nostra cultura, tanto che oggi abbiamo la sensazione di aver raggiunto un punto di svolta. Se è vero che la nostalgia blocca la nostra capacità culturale e creativa necessaria per avanzare e guardare in prospettiva verso il futuro, è anche vero che un certo gusto e una attenzione citazionista sono al centro di un nuovo modo di concepire il cinema, la narrativa popolare, la musica e naturalmente anche i videogiochi. In effetti mentre per letteratura, cinema e musica pop, i riferimenti possono andare a ritroso fino agli albori del Novecento, per il settore del gaming, le cose stanno diversamente.

L’industria videoludica a cavallo tra gli anni settanta e gli anni ottanta

Dopo le primissime sperimentazioni tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta, l’industria videoludica ha avuto un cambio netto durante i primi anni ottanta per merito di aziende americane e giapponesi che hanno saputo intercettare questo nuovo trend e l’attenzione dei giovani di tutto il mondo. Parliamo di realtà aziendali come Konami, Taito, Atari, Commodore e naturalmente Nintendo. Le console che durante gli anni ottanta hanno dominato il mercato ludico con un nuovo modo di intendere il gioco interattivo e visivo. L’epoca di massimo splendore per gli arcade games, i cabinati, le console di prima e seconda generazione, insomma. Da questo contesto nasce la moda del retrogaming, che guarda in modo esplicito alla semplicità e all’immediatezza di giochi che oggi possono sembrare rozzi, un po’ naif, ma che al contempo avevano catturato l’immaginario collettivo di un’intera generazione di nerd e di geek. Del resto già in questa fase i videogames, puntando su un’idea di gameplay basilare, hanno ottenuto grande successo e un impatto mediatico senza alcun precedente. In Nord America e in Giappone i giovani utenti e consumatori venivano identificati come un esempio e un nuovo modello di business che partiva appunto dal basso. Una tendenza che andrà a influenzare ogni settore del gioco, incluso quello dei casinò live. Oggi sui siti di gioco si possono trovare svariate attrattive che vanno dalle slot machine, passando per i giochi di abilità quali il baccarat e il blackjack, senza dimenticare la roulette, definita da molti come la regina dei giochi. Sono però necessarie delle strategie roulette per annullare il vantaggio del banco, rispetto a ogni singolo player.

La nostalgia: un modello vincente per cinema, musica e interior design

Riuscite adesso a immaginare di poter tornare alla vostra infanzia più giocosa senza uscire di casa? Tornare in quei luoghi proustiani dove trascorrevamo i pomeriggi con i videogiochi; quel posto dove andavamo da bambini e che aveva quel cabinato da sala giochi con il titolo all’ultima moda, o quella console per videogiochi a cui giocavamo dopo la scuola. Oggi questa immaginazione torna a essere possibile, diventando anche una tendenza nell’interior design, perché ci sono molti adulti che, quando arredano la propria casa, scelgono di farlo con elementi che evocano la loro infanzia e la loro giovinezza.

Una creatività sempre più giocosa e votata al nostro passato

Che i videogiochi retrò siano, oltre che un hobby, un modo di decorare non è così sorprendente: il vintage come tendenza della decorazione è in aumento da anni, potenziato dalla pandemia. Per il 31% dei consumatori nativi digitali, la pandemia ha aumentato il loro interesse nell’acquisto di mobili vintage, secondo il rapporto Chairish. Un’altra cosa che era in aumento sono stati i videogiochi, che già crescevano inarrestabilmente: secondo Newzoo, i “giocatori” hanno aumentato del 75 per cento i loro investimenti in videogiochi e si prevede che nel 2023 questa cifra crescerà ancora.  Quindi, se sia i videogiochi che il vintage sono di moda, e viviamo in un’epoca in cui la casa è un luogo ricorrente, il risultato è stata questa fusione.

Si tratta di una creatività che si riflette “in tendenze decorative più giocose e giocose, più rischiose”, spiega l’esperto: “Siamo una nuova versione dell’essere umano: più geniale, giocoso e creativo per aver dovuto creare senza risorse e trovare il modo di continuate a divertirvi, per continuare ad essere bambini”. E questo ha ripercussioni dentro le nostre case: “Abbiamo bisogno di divertimento. Attraverso i giochi e attraverso la musica, la decorazione, gli hobby… Noi esseri umani ci connettiamo con la nostra essenza, ci connettiamo con il bambino e questo ci fa sentire vivi”. “All’inizio, le vendite di questo tipo di dispositivi sembravano incentrate su qualcosa di pratico: gioca e divertiti”, dicono da “Your Retro Games”, sito specializzato in videogiochi classici e vecchie console.