giovedì, Aprile 25, 2024
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Lunetta Savino interpreta Felicia Impastato: dalla Rai il film sulla mamma di Peppino

“Una donna resistente, una madre-madre, legatissima al figlio ma anche una cittadina, una donna di grandissimo coraggio, fiera di essere quello che era e che va avanti fino alla fine senza mai cedere. Una donna diversa dagli stereotipi della donna siciliana. Lei rifiuta il ruolo di siciliana che deve piangere in solitudine la morte del figlio. Apre la porta di casa e continua a raccontare al mondo suo figlio fino allo stremo delle sue forze”, così Lunetta Savino, interprete di Felicia Impastato, ai microfoni di RaiNews.

Felicia era una madre forte, tanto forte da trasformare il suo immenso dolore per la perdita del figlio in qualcosa di magnifico. Trasforma la rabbia in verità aperta a tutti, modella l’agonia in certezze e scavalca ogni limite per realizzare il sogno di Peppino: la collettiva consapevolezza che ciò che ci circonda e ci rende sordi e muti è una immorale vergogna, perché “la mafia è una montagna di merda!”.

Il film è stato presentato oggi presso la sede Rai e andrà in onda dal 10 maggio su Rai 1 in prima serata. La produzione Rai Fiction e “11 marzo film”, insieme al direttore Gianfranco Albano, hanno voluto ricordare così l’anniversario della morte del giovane attivista antimafia: era il 9 maggio del 1978 e al suono di questa data non possono altro che venire in mente le note dei Protocol Harum che accompagnano il funerale di Peppino nella scena finale del film “I Cento Passi”.

Dopo la morte di Peppino la madre ha aperto le porte della sua casa, mostrando i suoi ultimi momenti di lotta e di impegno sociale: “Io devo difendere mio figlio, politicamente, lo devo difendere. Mio figlio non era un terrorista. Lottava per cose giuste e precise. Un figlio che glielo diceva in faccia a suo padre: ‘Mi fanno schifo, ribrezzo, non li sopporto… Fanno abusi, si approfittano di tutti, al Municipio comandano loro’… Si fece ammazzare per non sopportare tutto questo”. Queste le parole pronunciate da Felicia nel 9 maggio di 38 anni fa.

Anche Giovanni, fratello di Peppino, si impegnò a divulgare il suo messaggio e la sua storia già nel 2009 con la pubblicazione di “Resistere a Mafiopoli” insieme a Franco Vassia, e oggi ricordando uno dei momenti più forti della lotta della madre: . “Tanti ricordi struggenti – ripete Giovanni – ma uno rimane memorabile: quando lei punta il dito contro uno dei più grandi boss criminali del secolo scorso, Gaetano Badalamenti, e lo indica come l’assassino del figlio”.

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