venerdì, Marzo 29, 2024
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L’uomo e l’attrazione verso il pericolo

l’essere umano è inconsciamente attratto dal pericolo.

Sarà la corrente culturale a cui siamo legati, i film di azione Hollywoodiani, i racconti di guerra e di eroismi epici o i recenti sviluppi terroristici a diffondere nella coscienza comune il bisogno di straordinarietà. Qualunque sia la ragione, è evidente che spesso l’uomo cerchi situazioni più o meno estreme, tali da poter creare sensazioni forti ed appagare la necessità di uscire dalla banalità quotidiana.

il tutto è invero riconducibile al nostro cervello ed in particolare ad un neurotrasmettitore del sistema nervoso simpatico: L’ADRENALINA.                                                           Questo neurormone, rilasciato in via riflessa dal sistema nervoso, è legato alla reazione “COMBATTI O FUGGI” (fight or flight) che permette al corpo di affrontare situazioni pericolo nella maniera più vantaggiosa. In effetti il nostro organismo è geneticamente programmato a sopravvivere in un ambiente ostile, privo di cibo e ricco di pericoli:

basti pensare che l’uomo in epoca preistorica era sottoposto a continui scontri con animali o tribù nemiche, in cui la caccia per l’approvvigionamento era all’ ordine del giorno e non vi erano mezzi capaci di tutelare l’ integrità fisica del soggetto.                                           Per tale ragione l’evoluzione genetica ha sviluppato questo neurotrasmettitore i cui effetti, tra i quali incremento delle capacità muscolari e aumento della frequenza cardiaca , favoriscono la conservazione della vita.                                                                       Con lo sviluppo della civiltà ed il progredire dei mezzi di sostentamento nonché dei rapporti sociali, l’ uomo è stato man mano messo in una condizione di sicurezza tale da rendere molto meno frequenti le situazioni di pericolo.                                                                  Il nostro corpo però è rimasto tale: accumula grassi per resistere in assenza di alimenti e secerne adrenalina per affrontare situazioni rischiose: infondo siamo figli della nostra storia.

l’ uomo quindi per scaricare l’adrenalina tende a rinunciare al tepore garantito della routine per mettersi in gioco ed uscire dagli schemi.                                                                  Ecco la pratica degli sport estremi, alpinismo, bungee jumping, paracadutismo.. sensazioni forti ed inebrianti, legati alla nostra natura istintiva ed animale.

Tuttavia l’attrazione verso il pericolo non si limita alla pratica di questi sport ma talvolta a comportamenti inaccettabili, addirittura lesivi dei diritti umani.                                        Se volessimo ampliare il discorso e generalizzare, rischiando però di cadere in sofismi, potremmo ricondurre gran parte dei reati ma anche molti avvenimenti storici a questa brama di pericolo.

In altri termini, si tratta di un bisogno connaturato nell’ essere umano, che può essere o meno espresso, ma che spesso, in una realtà che ormai prevede un certo grado di abitudinarietà, o trova sfogo in pratiche lecite ma spesso non condivise, oppure rischia di essere soffocato, snaturando l’ uomo della sua istintività e rischiando poi di irrompere ferocemente con conseguenze incontrollabili.