giovedì, Aprile 25, 2024
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Mahmood e Blanco, la copertina di Vanity Fair: scatta la censura su Instagram

Nelle ultime ore si è discusso della nuova copertina di Vanity Fair che vede protagonisti Mahmood e Blanco. A far parlare non è il fatto che i due giovani artisti siano stati immortalati nudi, ma la censura da parte di Instagram.

SU INSTAGRAM SCATTA LA CENSURA – Reduci dalla vittoria e dal successo del Festival di Sanremo, i due giovani artisti hanno deciso di raccontarsi in una lunga intervista a Vanity Fair. Ed è stato proprio il noto magazine ha rendere nota la copertina dove i protagonisti sono proprio i due cantanti completamente senza veli, con le mani a coprirsi le parti basse.

Nulla di eclatante per gli utenti di Instagram, ma per il social network stesso si. L’immagine è infatti sparita dopo poco tempo e a rivelare i motivi di tale evento è stato proprio Vanity Fair, come riportato anche da Biccy.it:

“La copertina di Vanity Fair è stata rimossa perché, citiamo letteralmente, ‘viola le nostre linee guida in materia di atti sessuali’. Chi lavora con i social sa bene che Instagram ha delle regole tutte sue per far rispettare quello che i nostri nonni avrebbero chiamato «buoncostume»: nessun capezzolo in bella vista così come le pudenda, ma via libera al fondoschiena e ad altri lembi di pelle scoperta non meglio identificati. Quello che l’algoritmo di Instagram ignora, però, è che il nud0 non è solo un’espressione volgare del corpo, ma anche un mezzo capace di veicolare un messaggio importante come, nel caso della nostra copertina con Mahmood e Blanco, vincitori del Festival di Sanremo, candidati per l’Italia all’Eurovision Song Contest 2022 e icone per milioni di giovani, la libertà di spogliarsi dalle etichette e vivere liberi, rinfrancati, appagati”.

Il magazine ha poi concluso così: “Per fortuna, le espressioni artistiche riescono a essere più avanti degli algoritmi, ma nello stesso tempo c’è ancora tanta strada da fare prima che le linee guida di un social network raggiungano lo stesso grado di azione della sensibilità umana, quella che va oltre le barriere rigide imposte da un codice e che capisce il giusto valore da assegnare a un’immagine”.

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