Due vittorie nelle ultime 11 gare esterne di Premier League. troppo poco se l’obiettivo è andare nell’Europa che conta. Il crollo del Manchester City prosegue dall’annuncio di Pep Guardiola per una squadra che, in Premier, sembra in netta difficoltà. Una mossa molto, pericolosa quella degli uomini di Manuel Pellegrini che, nel giro di un mese, si sono ritrovati dal lottare per il titolo a una battaglia per l’Europa tanto equilibrata quanto delicata. Tra il terzo posto dell’Arsenal che significa Champions League diretta e il sesto del West Ham che vale i preliminari di Europa League, ci sono 4 squadre. Il City, al momento quarto a quota 51, dovrà quindi cambiare decisamente rotta se non vorrà consegnarsi a Guardiola fuori dalla massima competizione europea. Se è bastata infatti la commovente muraglia del Norwich per tenere ‘a zero’ l’attacco dei citizens, il calendario da qui alla fine è tutt’altro che semplice. E settimana prossima c’è lo scontro diretto contro il Manchester United.
LA PARTITA- Ultima vittoria datata il 2 gennaio. Da lì 10 uscite ufficiali e 9 sconfitte. Il Norwich City oggi si presentava così, come una squadra sull’orlo del baratro. E come spesso accade in questi casi l’effetto è secco: o si cade, o si tira fuori l’orgoglio arrivando oltre i propri limiti. Carrow Road, col suo tifo caloroso, sceglie di spingere per la soluzione numero 2 e i ragazzi di Alex Neil seguono l’onda del pubblico. I canaries infatti, molto semplicemente, optano per un match commovente dove una diga gialloverde cerca in ogni modo di fermare i ben più talentuosi interpreti azzurri. E questa si rivela una scelta azzeccatissima. Tant’è che l’occasione migliore, insieme al diagonale di Aguero ben parato da Ruddy nel primo tempo, è la clamorosa traversa di Bamford che con un gran colpo da fuori va a prendere in pieno l’incrocio dei pali. Forse sarebbe stato eccessivo, ma il dato di fatto è che nonostante il gran numero di corner conquistati dal Manchester City durante tutto l’arco della partita, Ruddy non è più chiamato agli straordinari. Le azioni del City terminano infatti con lo sbattere su qualche difensore o dentro mischie vinte sempre dai padroni di casa. Eh sì, perché su ogni contrasto e ogni palla a metà, ad arrivarci per prima è sempre stata la squadra che più ha voluto il punticino. E che alla fine se l’è preso meritatamente.