Nonostante sia passata ormai una settimana, la morte di Diego Armando Maradona continua a far discutere, con l’autopsia sul corpo del Pibe de Oro che ha rivelato un dettaglio sconcertante.
Secondo le analisi, infatti, il suo cuore peserebbe 500 g, ovvero ben il doppio di quello di una persona normale. Per questo nelle prossime ore si faranno ulteriori accertamenti per verificare se Diego avesse ingerito qualcosa di particolare negli ultimi giorni di vita.
A detta dell’avvocato dell’infermiera, Diego è caduto tre giorni prima del decesso e nessuno lo ha portato in ospedale per eseguire controlli quali una tac o una risonanza magnetica alla testa: “Giorni prima di morire, Maradona è caduto ed ha sbattuto la testa. Non è stato un colpo molto forte, ma ha riguardato il lato destro, contrario a quello dell’operazione.Lo hanno fatto rialzare subito. Nessuno ha chiamato una clinica. Forse per scelta dello stesso Maradona. Ma lui non poteva decidere una cosa del genere“.
“Era stato rinchiuso per tre giorni nella sua stanza. È arrivato ad avere 115 pulsazioni al minuto, ed il giorno prima di morire ne aveva 109, quando è noto che un paziente con problemi coronarici non può superare le 80 pulsazioni. Inviava segnali ma lui non è stato assistito con alcun farmaco. Maradona avrebbe potuto farsi ricoverare nella clinica più lussuosa del mondo, ma invece è stato tenuto in un luogo inadatto“.
In ogni caso, secondo l’autopsia, la morte accertata è stata per un edema polmonare acuto secondario dovuto ad una insufficienza cardiaca cronica esacerbata.