mercoledì, Aprile 24, 2024
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Marche, la terra trema ancora

La terra è tornata a tremare alle 13:35 di ieri. Un terremoto magnitudo 4.0 ha colpito la costa marchigiana, da Ancona a Pesaro; tante le testimonianze raccolte specialmente nella zona di Fano. Accade nuovamente, solo a distanza di un giorno. Ieri mattina, infatti, intorno alle sette, la stessa zona è stata centrata da varie scosse, con un picco di 5.7 che si è sentito anche a Roma, a Firenze e a Bologna.

Alcune palazzine pericolanti sono state evacuate, le scuole sono state chiuse ieri mattina e non hanno ancora riaperto. Il presidente delle Marche Francesco Acquaroli, nella giornata di ieri, ha rassicurato gli animi con un post sul suo profilo Facebook: «Al momento non risultano danni gravi ad abitazioni, scuole o edifici pubblici. I sopralluoghi continueranno anche nella giornata di domani. Sono state evacuate per precauzione circa 10 persone ma al momento non risultano abitazioni inagibili».

Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha precisato che si tratta di un fenomeno naturale e che l’assenza di danni importanti è dovuta al fatto che l’epicentro sia stato in mare. Si tratta di un evento che, nella zona, ha precedenti solo nel 1930 a Senigallia e nel ’72 nel capoluogo marchigiano.

Occorre un’attenta e urgente analisi di quelle che sono le criticità strutturali delle nostre abitazioni affinché non ci siano importanti conseguenze qualora queste scosse dovessero ripetersi. I precedenti più tristi degli ultimi anni si sono verificati a L’Aquila nel 2009, in Emilia nel 2012 e ad Amatrice, nel cuore dell’Umbria, tra il 2016 e il 2017.

Ogniqualvolta si verificano dei terremoti in mare, con il pericolo di tsunami e di tempeste, viene alla mente il film La terra trema, del 1948, diretto da Luchino Visconti e tratto dalla celebre novella I Malavoglia di Giovanni Verga. In quell’opera sono raccolti tanti elementi interessanti: la povertà, il lavoro, la Sicilia di metà Ottocento, la famiglia, la rivolta sociale, e soprattutto l’acqua, nella sua incontenibilità. H2O, è questa la formula del «liquido acquatico», per dirla con Totò, un elemento così fondamentale e indispensabile da sperare che sia sempre più generoso e clemente.

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