Venerdì 1 febbraio al Museo Macro di Roma si è svolta la prima del film Mark’s Diary. Erano presenti all’evento: il regista, l’autore e varie figure che hanno contribuito a creare il film. Prima che il film iniziasse, abbiamo assistito a vari commenti di questi ultimi soprattutto riguardo l’importanza del cinema off e di come un film come Mark’s diary, realizzato per spettatori intelligenti e pensanti, debba essere trasmesso nelle sale importanti del cinema italiano. Dopo poco il film inizia e si entra subito nell’atmosfera della storia che viene raccontata. Il tema è molto delicato e inusuale: si parla del problema della sessualità nei disabili e di tutte le difficoltà pratiche e psicologiche annesse.
La domanda da porsi è quindi: “ Come può un disabile approcciarsi all’altro sesso e provare le stesse emozioni di tutti gli uomini? Dovrà forse rinunciare alle sensazioni fisiche e sessuali per via della sua disabilità?” Il film si può definire corale: è un mix di pezzi musicali, ballati e recitati teatralmente. La musica (canzoni italiane e inglesi famose) in particolar modo accompagna sempre tutta la storia, è un filo narrativo che non lascia mai lo spettacolo. Protagonisti sono: due giovani ragazzi gay innamorati da un lato e dall’altro troviamo Mark. Mark è un uomo gravemente disabile, costretto a stare sempre sulla sedia a rotelle sogna invece un mondo fatto di libertà, emozioni, dolcezza e soprattutto di tanto amore. Inoltre, Il film si può definire dualistico poiché si compone di continue doppie scene riguardo la storia d’amore dei due giovani ragazzi e la stessa storia del protagonista Mark, diventata d’amore nel momento in cui conosce quello che diventerà il suo fidanzato.
Riassumendo abbiamocosì due temi e filoni:
1) l’amore e la sessualità tra due giovani ragazzi gay
2) l’amore e la sessualità tra gay disabili
Le scene e le riprese sono molto precise e dettagliate, ricche di pathos, di momenti onirici, riflessivi e teatrali. Mark’s Diary si potrebbe definire un film meta-artistico perché al suo interno troviamo appunto tutte le varie forme artistiche legate al senso della vista e dell’udito: la musica, la pittura, la danza, il teatro e infine a regnare su tutti è l’arte del cinema. Si può dire che le riprese si concentrano molto sui corpi spesso nudi dei protagonisti e sulla loro tensione sessuale che esprimono nel corso di tutto il film. Uno dei temi principali è quindi l’esaltazione dei corpi malati o sani che siano. Una tecnica spesso usata dal regista è sicuramente lo zoom per riprendere dettagli fisici e sottolineare momenti di particolare pathos. Da notare non in secondo piano è il fatto che il film sia girato in lingua inglese sottotitolato in italiano. In conclusione si può dire che Mark’s Diary è sicuramente un film coraggioso, potente con un tema come quello della sessualità tra disabili che viene trattato in modo delicato, romantico e per tratti molto poetico.
Scheda del film: Mark’s Diary
Genere: sociale-corale (cinema off)
Voto: 7