Gioia, sofferenza, entusiasmo delusione, esaltazione e sconforto…
Si scrive Maurizio Sarri ma si legge Passione.
Nessuna parola riesce a descrivere il sentimento di un tifoso nei confronti della propria squadra del cuore.
Un sentimento che arde e divampa non nei confronti del presidente e nemmeno nei confronti del giocatore simbolo, ma solo ed esclusivamente per maglia ed il senso identitario che essa rappresenta. Accade talvolta però, che il sentimento venga incarnato in una persona, che pare racchiudere in sé e sintetizzare alla perfezione ciò che si prova nei confronti della propria fede calcistica. Questo è stato il caso di Maurizio Sarri durante la sua esperienza sulla panchina del Napoli. Perfetta sintesi di una rivoluzione sociale prima che calcistica, che il popolo Napoletano aspettava da anni contro il “Palazzo” rappresento dal potere, dall’egemonia della Vecchia Signora nel territorio Italico. Lunga gavetta iniziata nei campetti provinciali, predilezione per la sostanza rispetto alla forma.
Via la giacca e la cravatta (non siamo in Banca dove lavorava prima) meglio una tuta comoda, barba poco curata, e viso austero tutt’altro che pulito.
Eppure la bellezza.
La bellezza della sostanza, del gioco, dei passaggi veloci e selle triangolazioni, una bellezza che si era soliti guardare in squadre ben più blasonate, le cui maglie erano vestite da giocatori di diversa caratura, ora al servizio di tutti, dimostrando che non è necessario vestire la maglia Blaugrana per fare Tiki Taka.
In breve tempo Maurizio Sarri si è trasformato da ex allenatore dell’Empoli, assunto dal Presidente col fine di tirare la cinghia sullo stipendio dell’allenatore, a Comandante, profeta della bellezza, capo-popolo. Nascono pagine e pagine che portano sui social la filosofia del Rivoluzionario nato a Bagnoli, il termine Sarrismo entra di diritto sulla Treccani.
Il Palazzo sempre più vicino, in una notte di aprile 2018 quando Kalidou Koulibaly si è innalzato al cielo sopra lo Stadium, è apparso quasi raggiungibile. Un sogno sfumato, come nelle storie più romantiche, mancato per un soffio.
Questa aria di magia e questa barriera umana, formata da coloro che identificavano il Napoli nella figura di Maurizio Sarri, si è dissolta domenica 16 giugno 2019, data nella quale il nostro ex-Comandante ha firmato nero su bianco il contratto che lo legherà alla Juventus. Alla fine Maurizio Sarri è entrato a Palazzo.
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