A solo pochi giorni dalla morte dei sei bambini afghani al largo della Turchia, il Mar Egeo diventa il teatro di un’altra tragedia. Un barcone carico di migranti è affondato stamane vicino all’isola greca di Farmakonissi provocando la morte di almeno 11 persone, tra cui 5 bambini. Secondo la Guardia Costiera a bordo del barcone erano presenti circa 5o persone: 26 persone sono state salvate, le altre 27 sono ancora disperse in mare. I superstiti hanno raccontato che, nonostante i venti leggeri e il mare calmo, il barcone ha cominciato a imbarcare acqua e poi è affondato. Le ricerche di ulteriori superstiti continuano ancora, a fianco delle motovedette della polizia portuale greca, partecipano un elicottero dell’esercito di Atene e un mezzo navale di Frontex, l’agenzia di controllo delle frontiere esterne Ue.
Un viaggio della speranza verso il Mediterraneo che nel 2015 ha causato più di 3200 vittime. I resoconti sono sempre più raccapriccianti: l’ Oim, l’Organizzazione Onu per le migrazioni, ha riferito che dall’inizio dell’anno, più di 650mila migranti, soprattutto rifugiati siriani, hanno tentato di raggiungere le coste greche e tra questi sono più di 500 i migranti , soprattutto bambini, che hanno dovuto abbandonare il proprio sogno e la propria vita. I dati forniti dalla fondazione Migrantes sono, invece, peggiori: nelle coste del Mediterraneo i morti tra nel 2015 sono passati da 1600 a 3200 e tra questi più di 700 sono bambini.