giovedì, Aprile 25, 2024
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Migranti, Open Arms vicina a Lampedusa. Trenta e Toninelli non firmano il nuovo divieto di ingresso

La nave Open Arms è ormeggiata al largo di Lampedusa dall’alba di questa mattina, con varie motovedette della guardia di finanza e della capitaneria di porto impegnate nel monitorare i movimenti dell’imbarcazione della Ong catalana che ospita a bordo 147 migranti.

La Open Arms si è diretta verso Lampedusa scortata da due navi militari, dopo che il Tar del Lazio ha accolto un suo ricorso sospendendo il divieto di ingresso nelle acque italiane precedentemente disposto da Salvini. Il ministro dell’interno ha ribadito la sua contrarietà allo sbarco, presentando nella giornata di ieri un ricorso contro la decisione del Tar.

Il nuovo divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane deciso dal Viminale riporta però solo la firma di Salvini e non quella della ministra della Difesa Elisabetta Trenta, né quella del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. Ciò ha reso inefficace il divieto di ingresso perché, stando al decreto sicurezza bis, si tratta di un provvedimento deve essere adottato dal responsabile del Viminale “di concerto con il Ministro della difesa e con quello delle infrastrutture e dei trasporti, secondo le rispettive competenze”.

E’ invece tecnicamente concesso dalla Prefettura, e quindi dal Viminale, il permesso di sbarcare che per ora continua ad essere negato a Open Arms. La nave si trova perciò in acque italiane, ma ancora impossibilitata ad entrare in porto.

Gli operatori di Emergency a bordo della Open Arms riportano di una forte “pressione psicologica” sui migranti, ormai in mare da tredici giorni, con “evidenti condizioni di disagio della sfera cognitiva, emotiva, comportamentale“.

Il premier Giuseppe Conte, in una lettera aperta a Salvini ha affermato che su Open Arms c’è stato “un chiaro esempio di sleale collaborazione, l’ennesima a dire il vero, che non posso accettare“.

Non dobbiamo mai dimenticare che dietro le polemiche di questi giorni ci sono bambini e ragazzi che hanno sofferto violenze e abusi di ogni tipo”, ha dichiarato il ministro Trenta. “La politica non può mai perdere l’umanità. Per questo non ho firmato“.

Quel decreto è stato bocciato dal Tar ed emetterne un altro identico esporrebbe la parte seria del Governo, che non è quella che ha tradito il contratto, al ridicolo”, ha scritto invece sui propri social il ministro Toninelli. “Salvini che cerca solo il consenso facile, noi agiamo con senso di Stato concretezza“.

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