giovedì, Marzo 28, 2024
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Mihajlovic cuore di papà: “I miei figli devono pensare solo a studiare. Se non finiscono l’università non gli do un c***o!”

Sinisa Mihajilovic non è mai banale. Il tecnico del Bologna, dopo un anno assai difficile, è tornato a sedere sulla panchina dei rossoblu che veleggiano a metà classifica in totale serenità. Eppure il carattere da sergente di ferro è solo l’ultima trasformazione del giocatore tutto genio e sregolatezza che incantò la Serie A a cavallo tra gli anni ’90 e 2000. Una trasformazione che ha portato anche in famiglia, soprattutto nell’educazione dei figli.

Quella rilasciata a Tuttosport è un’intervista che racconta specificatamente il volto più familiare del croato che proprio sulla sua esperienza da genitore svela: “Purtroppo i figli me li sono goduti troppo poco perché li ho avuti quando ero giovane e giocando ero sempre in viaggio tra partite e ritiri. L’ultimo figlio, il più piccolo, è quello che sto vivendo di più. Ma è bello averli da giovane perché quando diventano grandi si trasformano quasi in amici”. 

Il riferimento è ovviamente ai cinque figli avuti dalla ex showgirl romana Arianna Rapaccioni con cui è sposato dal 1995. Viktorija, Virginia, Miroslav, Dushan e Nicholas (oltre a Marko, avuto da una relazione precedente, conclusasi nel ’93) sono sicuramente il pensiero fisso del condottiero degli emiliani che non disdegna la disciplina neppure fra le mura domestiche.

“Credo di essere sempre stato un padre giusto, a me piacciono regole e disciplina” –spiega Sinisa che poi racconta – “Il primo figlio cambia tutto. Poi subito dopo ho avuto un’altra figlia femmina e ha cambiato ancora tutto però poi dal secondo al terzo, da terzo al quarto e al quinto non cambia niente. Premesso che devo ringraziare tantissimo mia moglie per tutto quello che ha fatto e fa per loro. Io penso che l’unica preoccupazione che devono avere i miei figli è quella di studiare perché non hanno nessun altro problema a cui pensare”. 

Bastone e carota il buon vecchio Mihajlovic che per i figli non vuole sentir parlare di lavoretti prima del conseguimento della laurea. “Devono finire l’università. Poi il lavoro che faranno non mi interessa, magari non avrà nulla a che fare con gli studi che hanno fatto ma devono finire l’università. Hanno tutto, ora non devono andare a fare lavoretti per trovare soldi, glieli do io. Ma loro devono laurearsi. Se non finiscono non gli dò un ca….”. Ipse dixit.