giovedì, Aprile 25, 2024
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I mille volti di Prince: musica e cinema

1461263143-1401x788-prince-extralarge-1412016787658Non è mai facile provare a raccontare in un pezzo un personaggio come Prince. Non che sia impossibile, intendiamoci, ma la ricchezza della sua produzione musicale è talmente vasta che potremmo perderci in vie senza uscita. Artista poliedrico e vero genio della musica, quella sua musica che accomuna il soul, il jazz e il pop. Prince non era conosciuto come semplicimente il cantante o l’artista, era famoso per la sua capacità espressiva che cambiava pezzo dopo pezzo. Di Prince non è possibile raccontare soltanto di musica, ma Prince è stato anche un regista cinematografico. Forse uno dei pochi artisti ad avere un curriculum completo tra musica e cinema. Compositore, cantante, autore, chitarrista, produttore e regista, di Prince o per Prince si potrebbe scrivere di tutto. Prince nella musica ha saputo comunicare qualsiasi cosa, specie argomenti impegnativi e utili per la società, forse quella società degli anni 80, decennio di maggior successo del cantante Statunitense che molti avevano etichettato come il “nemico”, si intende musicale, di Michael Jackson. Ciò che differenziava i due geni del pop era che Prince aveva un lato “demoniaco” alludendo sempre ai suoi testi e performance nei live, mentre Jacko era il lato “angelico” della musica pop, timido e riservato, nei testi e nelle movenze. Prince ha saputo parlare di amicizia, sesso, religione e libertà, gran parte dei pezzi di Prince incitavano alla libertà e all’amore, quell’amore senza confini, un amore libero senza ostacoli. La libertà come l’amore per Prince erano due cose importanti nella vita di un uomo e in questo caso nella vita dell’artista-uomo. I teeneger degli anni 80 grazie a Prince hanno saputo captare in pieno i significati e l’importanza di due parole vitali per l’esistenza di uomo: amore e libertà. Prince era conosciuto anche e soprattutto per i suo live, e in molte di queste performance si divertiva ad esibirsi quasi sempre a dorso nudo. Fisicità asciutta e sguardo attraente è stato anche uno dei playboy della musica mondiale. Figlio di un musicista non diventato, il padre volle dargli questo nome perchè voleva che il figlio diventasse “principe”, riuscire nel fare tutto ciò che lui non ha saputo o potuto fare, voleva che il figlio facesse della musica un’arte. Così come in musica, Prince seppe dare una chiave importante anche nel cinema, quella famosa chiave sempre associata all’amore e alla libertà. Prince fece da sceneggiatore e regista in “Purple Rain” che noi italiani chiameremmo “musicarello” ma non è cosi. Un film da un lungo videoclip in cui le sue performance piccole o grandi, erano credibilmente costruite sul palcoscenico. Oggi di Purple Rain diremmo un vero proprio capolavoro, la vera amibizione cinematografica di Prince. Dopo Purple Rain, Prince lavorò per un suo secondo film “Graffiti bridge” ma purtroppo quest’ultimo fu un vero flop, per molti critici uno dei film più brutti del decennio. Ma a rivedere oggi il film, volendo essere onesti, pur non trattandosi di un capolavoro, nemmeno di un film vagamente memorabile, va detto che la pellicola non era poi così malvagia. A Prince va il merito di aver saputo fare bene sia nella musica che nel cinema, cosa non molto facile per MOLTI artisti (o meglio GENI).

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