martedì, Aprile 23, 2024
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Minacce al giornalista Sandro Ruotolo. Lui: “Ho denunciato”

La minaccia è arrivata a seguito di una critica contro il Ministro dell'Interno, Matteo Salvini.

Sandro Ruotolo, noto giornalista italiano sotto scorta a causa della Camorra, è stato nuovamente minacciato questa volta da sostenitori del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini. La minaccia è arrivata a seguito di una critica del giornalista nei confronti del leader leghista e in particolare contro la dichiarazione sulla “zingaraccia”.

“Io sono terrone, io sono zingaro, io sono ebreo, io sono musulmano. Io sono io, e tu non sei nessuno. #salvinidimettiti” aveva scritto su Twitter Ruotolo. Successivamente è arrivata la minaccia di un sostenitore di Salvini, il quale ha scritto: “Fossero tutti come te con un proiettile alla nuca ne toglieremmo 6”.

Il giornalista ha deciso di condividere il commento, evitando di oscurare il nome, per scuotere le coscienze di chi rimane indifferente davanti a questo tipo di aggressioni e violenze verbali. “Vi ricordate il post dell’altro giorno in risposta alla ‘zingaraccia’ del ministro dell’interno? Ebbene su Twitter si sono scatenati i patrioti fascisti e razzisti e molti di loro li sto bloccando. Ho fotografato e pubblico questa minaccia solo per farvi capire con chi abbiamo a che fare” scrive Ruotolo.

“Prima vennero per gli zingari e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto…un giorno vennero a prendere me e…”, conclude il giornalista nel post su Facebook, citando Martin Niemöller. Dopo le numerose richieste di utenti, Sandro Ruotolo ha denunciato l’accaduto alle forze dell’Ordine e ha condiviso lo scatto sui suoi canali social.

“#facciamorete siccome siete in tanti a chiedermi di denunciare l’autore della minaccia aggravata. Ecco copia della denuncia” commenta il giornalista condividendo una copia della denuncia.

Valentina Sammarone
Valentina Sammarone
"Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda. Il suo compito è additare ciò che è nascosto, dare testimonianza e, pertanto, essere molesto." (Horacio Verbitsky)
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