“Capisco che chi perde un appuntamento elettorale o, come in questo caso, un referendum, cerchi mille interpretazioni per dimostrare che non ha perso. Si è votato per un referendum che riguardava un argomento specifico e che evidentemente non interessava alla maggioranza degli italiani. Il referendum non ha raggiunto il quorum nemmeno in Puglia, per cui, se dovesse valere il ragionamento di Emiliano, io mi preoccuperei per lui, come presidente di regione, visto che non ha il 50 per cento più uno nella sua terra”. Queste le parole del ministro per le Riforme Costituzionali, in un intervista al Corriere della Sera.
Inoltre, la ministra Maria Elena Boschi ha fatto da scudo al collega di partito Ernesto Carbone, che aveva provocato i referendari con un Tweet:”Prima dicevano quorum. Poi il 40. Poi il 35. Adesso, per loro, l’importante è partecipare #ciaone”. La difesa della Boschi:”Nessuno ha irriso chi ha partecipato e votato al referendum, anzi nutriamo massimo rispetto per chi si è recato alle urne. Il “ciaone” che alcuni hanno utilizzato era un modo di ironizzare, che tra l’altro spesso si usa nella comunicazione dei social, rivolto a una parte della classe dirigente che ha promosso il sì e non all’elettorato”. (Corriere sella Sera)
Nel prossimo autunno, l’Italia sarà chiamata a votare al referendum sulle riforme costituzionali. La ministra Boschi ai microfoni del Corriere della Sera è stata esplicita: “Si tratta di due referendum molto diversi. Noi abbiamo fortemente voluto sin dall’inizio questo referendum che prevede un sì o un no secco senza quorum di partecipazione, perché riteniamo che su un tema che coinvolge 40 articoli della nostra Costituzione, non si possa non sentire l’opinione dei cittadini perché riguarda il futuro di tutti noi”.
