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Muore Carmen Hernandez, “l’Ambasciatrice” di Cristo

Il 19 luglio 2016, alle ore 16:45, muore Carmen Hernandez, 85 anni, iniziatrice, insieme a Kiko Arguello, del Cammino Neocatecumenale, movimento riconosciuto dalla Chiesa Cattolica che conta nel mondo 30 mila comunità, 1 milione e mezzo di fratelli in 128 nazioni, 107 seminari Redentoris Mater, 6800 parrocchie. Ieri, l’ultimo saluto all'”Ambasciatrice” di Cristo nella cattedrale dell’Almudena, a Madrid, in cui sono sopraggiunti fedeli da ogni angolo della Terra per rendere omaggio alla donna che, con il suo esempio di vita, ha contribuito a rinnovare una parte significativa della Chiesa Cristiana Cattolica. A presiedere la Messa funebre, l’arcivescovo di Madrid monsignor Carlos Osoro Sierra ed , insieme a lui, cardinali, vescovi e prelati di varie nazionalità. Ma chi è Carmen Hernandez? Com’è riuscita questa donna, insieme a Kiko, dal nulla, a creare, un movimento che oggi conta 1 milione e mezzo di uomini e donne nel mondo? Carmen nasce da una famiglia molto ricca, spagnola di origine, sente sin da piccola il bisogno di voler aiutare il prossimo. Da giovane, fugge addirittura da casa perché voleva partire missionaria in India, sarà poi missionaria nel mondo. Si laurea in chimica e, con il tempo, diventerà anche teologa. Innamorata di Cristo, lascia tutto per vivere la Parola di Dio, innanzitutto tra i poveri. Comincia così, insieme a Kiko, negli anni “70”, tra le baraccopoli di Madrid la sua evangelizzazione alla riscoperta dei valori che caratterizzavano i primi Cristiani, i Catecumeni, coloro che intraprendevano un percorso di fede per giungere al Sacramento del Battesimo. Da qui il nome del “Cammino Neocatecumenale”, un cammino rivoluzionario per la Chiesa, così tanto che ci son voluti decenni per farne riconoscerne lo Statuto, un percorso alla riscoperta dei veri valori Cristiani, un viaggio dentro se stessi che punta a far luce sulla propria vita, nella verità. Oltre ad essere una donna di scienza che ha rinunciato ai suoi beni, per vivere di provvidenza, tra i poveri, tra la gente, evangelizzando la Parola di Dio Carmen ha sempre agito nella verità, quella verità autentica che può spesso diventare anche una “scomoda verità”, senza mai coprire una situazione con dolci parole che attenuassero l’evento, come spesso purtroppo si fa nella Chiesa, ma nello Spirito di verità ha sempre amato il suo prossimo. Carmen non è mai stata contagiata dal perbenismo, dal moralismo e dalla maldicenza nel segreto, ma con coraggio e sincerità ha amato, tutti, e la sua vita ne dà testimonianza. Conservando il suo status laicale, in nome di Cristo, ha compiuto un’opera straordinaria, salvando vite, attraendo fedeli a questo nuovo cammino di fede nella Chiesa, donando speranza e un senso vero della vita attraverso un movimento che, oggi, è una vera e propria “falange” della Cristianità. La riscoperta autentica, nella propria vita e quotidianamente, della Bibbia nella sua interezza,  ha caratterizzato la vita di questa donna straordinaria e permesso a milioni di persone di convertire la propria esistenza in qualcosa di migliore. La morte di un grande uomo è sempre percepita, da tutti, con un alone di tristezza e smarrimento per il senso di vuoto che, nell’immediato, lascia la sua assenza ma, se ciò che maggiormente rimane di noi in questo mondo è il ricordo, allora l’esempio di vita di Carmen, il suo vivere e testimoniare la Parola di Dio, continuerà ad ispirare uomini e donne del presente e del futuro, poiché, come circa 2 mila anni or sono fu scritto, nel Vangelo di Matteo al capitolo 24,35 “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”.