Stefano Rodotà è deceduto. La notizia è arrivata da poco e getta sgomento in un paese che alla suo essere uomo-libero deve molto. Il giurista si è spento ad 84 anni. Da sempre innovatore e attento ai diritti dei più deboli, Stefano Rodotà ha attraversato gli anni migliori e peggiori dell’Italia. Nelle sue battaglie i temi vanno dalla laicità dello Stato (che non può, però, sottrarsi dal proprio rapporto con la Chiesa) ai valori della Costituzione fino alla libertà della stampa. Come individuo attivo e partecipe del suo tempo, non si può descriverlo attraverso un’unica etichetta: giurista, intellettuale, politico (radicale, indipendente ed infine movimentista ma sempre verso sinistra) ma anche un giovane professore di Diritto Civile per l’Università La Sapienza di Roma. Di quell’esperienza ha ricordi legati ad altri paesi tra cui l’Inghilterra, la Francia, la Germania e gli Stati Uniti.
Di seguito alcune delle sue espressioni più efficaci e ricordate dai giovani. Sono quest’ultimi ad eleggerlo come una delle figure più importanti del paesi quando scopre il world wild web e e ne diventa fruitore, utente e icona.
- “L’investimento per una buona cena non va considerato di serie B rispetto a un libro o a un disco”.
- “Viviamo in uno stato di diritto, ma nessuno ci crede”.
- “La mia non è una ritirata, né un rifiuto sull’aria ingrata: politica non avrai le mie ossa”.
- “C’è un impoverimento culturale che si fa sentire, la cattiva politica è figlia della cattiva cultura”.
- “La globalizzazione attraverso i diritti, non attraverso i mercati”.
- “La nostra rappresentazione sociale è sempre più affidata a informazioni sparse in una molteplicità di banche dati, e ai profili che su questa base vengono costruiti, alle simulazioni che permettono”.
- “Se i diritti fondamentali vengono cancellati dal denaro e la democrazia cede alla dittatura, presto nessuno sarà più libero”.
- “La rivoluzione dei beni comuni, che ci porta sempre più intensamente al di là della dicotomia proprietà privata/proprietà pubblica; ci parla dell’aria, dell’acqua, del cibo, della conoscenza; ci mostra la connessione sempre più forte tra persone e mondo esterno, e delle persone tra loro; ci rivela proprio un legame necessario tra diritti fondamentali e strumenti indispensabili per la loro attuazione”.
- “Divenute entità disincarnate, le persone hanno sempre più bisogno di una tutela del loro corpo elettronico”.
- “I valori devono vivere in spazi liberi e pubblici di confronto”.