Continua il momento “no” del Napoli che a Fuorigrotta nn è riuscito ad approfittare del pareggio tra Juve e Inter. Il Napoli non vince ma soprattutto non convince. E’ come una macchina perfetta nella quale si son rotti importanti ingranaggi. I motivi sono vari. La mancanza di Insigne e Goulam in primis. Goulam garantiva copertura e spinta continua.
Insigne apportava estro, fantasia ed imprevedibilità all’attacco. Poi c’è il fattore “stanchezza” che sembra aver colpito la spina dorsale azzurra. Male Jorginho nell’organizzare l’azione e negli appoggi. Callejon e Mertens sono spenti, poco lucidi, mai pericolosi. Manca di conseguenza incisività e la cattiveria in avanti.
Zielinsky, inserito nel tridente al posto di Insigne ,sbaglia troppo e non ha la fortuna dalla sua parte: becca un palo ed il suo secondo tentativo è troppo prevedibile per sorprendere Sportiello. Sarri non riesce a trovare soluzioni offensive alternative, la coperta è troppo corta.
Va aggiunto a tutto ciò una buona dose di nervosismo. Allan è l’unico a guadagnarsi la sufficienza. Bene nei recuperi palla e nei tentativi per portare avanti l’azione. Hamsik è ancora lontano dalle aspettative. Sbaglia dalla distanza. I demeriti del Napoli sono da attribuire anche ad una buona Fiorentina che, con Pioli, ha ritrovato una buona identità di squadra.
Nel primo tempo i viola riescono ad affacciarsi nell area del Napoli con facilità, mettendo alla prova Reina. Simeone sbaglia clamorosamente un tentativo a tu per tu con il portiere partenopeo. Nella ripresa però cala di ritmo e cerca solo di contenere. Il Napoli nella ripresa è più propositivo e cerca il vantaggio con più convinzione ma i tentativi sono sterili, imprecisi ed i toscani riescono a restare in partita senza subire fino alla fine.
