venerdì, Marzo 29, 2024
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Napoli, gli studenti occupano la facoltà di Lettere: ”Basta con la Dad”

Nelle ultime ore è stata occupata la facoltà di Lettere e Filosofia dell’università Federico II, situata a Porta di Massa. E’ stato proprio il Collettivo studenti dell’ateneo napoletano a darne l’annuncio. I ragazzi hanno anche affisso nel chiostro di Porta Di Massa uno striscione con la scritta: ”Lettere occupata. Studenti e lavoratori in sciopero’’. Tramite un post pubblicato poi su Facebook, gli universitari hanno tenuto a ribadire: “E’ evidente che la Dad non può essere la risposta e che non può che essere considerata come una soluzione transitoria e assolutamente non confermabile”. 

”Di fronte a scelte che lasciano indietro gli ultimi e che condannano l’università al ruolo di esamificio, rimarchiamo quanto ci stiano a cuore la partecipazione, la possibilità di attraversare gli spazi e al contempo la cura collettiva e la salute di tutti, che siano studenti, personale Ata o dei docenti”. Riaprire l’università significa per loro: “restituire a tutti il primo dei luoghi del sapere di cui siamo stati privati”.

Nel lungo post pubblicato sui social gli studenti del Collettivo hanno anche ricordato come sia trascorso un intero anno dall’adozione di un sistemo provvisorio, quale la Dad, per il contenimento della pandemia da Coronavirus. Ritengono, infatti, che sia stato fatto realmente poco per evitare la crisi sociale che ha colpito gran parte dei più giovani.

“L’università e la scuola sono luoghi in cui la pandemia ha reso più evidenti le differenze sociali e la selezione di classe e non possono considerarsi avulse dalla realtà in cui sono calate”, hanno replicato. Hanno inoltre contestato il mancato rafforzamento del trasporto pubblico e la mancata assunzione di docenti per aumentare il numero delle aule e ridurre di conseguenza quello degli studenti pronti a seguire i singoli corsi.

Vista l’attuale incertezza nella quale naviga l’ambiente universitario, i giovani richiedono: ”uno sciopero generale in grado di seminare conflitto e di dare centralità ai bisogni degli ultimi. Oggi come non mai, l’unione di lavoratori, disoccupati, precari e studenti rappresenta una condizione necessaria per non soccombere uno dopo l’altro separatamente”. Facciamo questa scelta per prendere in mano il nostro presente e per costruirci un futuro. Non crediamo a candidati, politici e partiti e li invitiamo a star fuori dai nostri percorsi e di non venire a speculare sulle esigenze di partecipazione”.