Sono ore di fervore per i cittadini di San Sebastiano, comune in provincia di Napoli. Gli abitanti del piccolo paesino e della città metropolitana sono scossi dall’ennesimo omicidio inferto ai danni di un giovane ragazzo e sono raccolti intorno alla sua famiglia.
A rimetterci la pelle, nella notte tra Venerdì e Sabato, è stato Santo Romano. Il ragazzo diciannovenne ha perso la vita, dopo aver cercato semplicemente di risolvere un litigio tra un suo amico e un altro ragazzino di 17 anni. Il motivo della discussione tra i due è banale, ma non abbastanza da fermare l’omicida dal prendere l’arma da fuoco e premere il grilletto. Tutto è nato nel momento in cui il compagno di Santo ha per sbaglio calpestato la scarpa del diciassettenne. Il ragazzo di Barra, deciso a regolare i conti, si è diretto verso la sua Smart, ha afferrato la pistola e ha sperato ben due colpi. Soltanto uno è stato necessario affinché Santo perdesse la vita. Le sue ultime parole sono state: “Dai fratello, ti ha chiesto scusa”.
L’omicida, da poco uscito dal carcere minorile di Nisida, è stato individuato mediante le telecamere di videosorveglianza presenti sul posto. Attualmente è in stato di fermo con una duplice accusa: omicidio e tentato omicidio, visto che un proiettile ha colpito anche un amico di Santo. L’assassino, stando a quanto pubblicato sui social, non mostra alcun segno di pentimento. Contrariamente, poco dopo l’accaduto, alcuni suoi amici hanno postato una foto in cui, imitando con le mani una pistola, esaltano quanto commesso dal loro compagno.
Chi era Salvo? Il diciannovenne abitava a Casoria, insieme al fratello più grande ed alla madre; figlio di genitori da lungo tempo separati. Lavorava in un centro scommesse, ma il suo cuore batteva per il calcio. Sin da bambino i suoi occhi brillavano pensando a come diventare portiere. Quel sogno l’ha avverato; giocava, infatti, nel ruolo desiderato nell’ASD MICRI, squadra di Eccellenza di Pomigliano d’Arco. Era solito uscire con gli amici con cui è cresciuto, Matteo e Gaetano; quegli stessi che l’hanno visto dissanguarsi dinanzi ai loro occhi e che l’hanno assistito nei suoi ultimi momenti di vita. Non l’hanno mai lasciato solo. Chi ha avuto il piacere di conoscerlo, lo descrive come un ragazzo ricco di valori, educato, sempre con il sorriso stampato in volto e come un punto di riferimento.
A piangerne la morte oltre ai suoi parenti, è la fidanzata le cui parole risuonano da giorni sulle piattaforme social. È virale l’immagine della giovane mentre mantiene tutto ciò che le resta di lui, le sue scarpe. Con le lacrime agli occhi, dice: “Santo non può essere un nome su una lunga lista, tutti devono sapere che persona speciale era. Voglio che per i suoi funerali ci sia una risonanza, una risonanza mondiale. Tutti devono sapere chi è Santo e che è morto per difendere un amico”. Ciò che vogliono i suoi cari e i cittadini è giustizia.