Il Napoli rischia di soffocare uno dei talenti più cristallini del panorama nostrano, trascurandolo e relegandolo a eterno secondo dietro al più “maturo” Ospina. Questo, in sintesi, il commento di qualche ora fa pronunciato da Guido Trombetti, editorialista di “Repubblica” circa Alex Meret. Una dichiarazione che non è passata inosservata e che sicuramente farà discutere da qui in avanti.
“Il Napoli ed alcuni commentatori impietosi quanto mal disposti“, spiega il giornalista, “stanno distruggendo uno delle più grandi promesse del calcio italiano, Alex Meret. Forse, innanzitutto per lui ma anche per la società, sarebbe meglio cederlo“. Un attacco, insomma alla società e a tutto l’ambiente che gravita attorno agli azzurri. Un pensiero che però non trova davvero fondamento nei dati fin qui raccolti.
Meret, ventiquattro anni il prossimo marzo, è sì uno dei portieri più talentuosi della next generation italiana e il Napoli ha voluto puntare su di lui proprio in visione di una futura consacrazione. La giovane età non lo ha particolarmente aiutato in occasione dei grandi appuntamenti ma finora l’ex Udinese è riuscito comunque a mettere a registro cinque match in campionato e tre in Europa League. La crescita non sarà stata così sostenuta forse ma di certo non si può dire che il ragazzo non abbia avuto le sue chance.
L’attacco vira sul tragicomico quando si vuole far passare per tossico il rapporto dei commentatori partenopei sull’operato del portiere friulano. Ad esempio, in occasione della mancata uscita sull’attaccante della Sampdoria, Jakub Jankto, in tanti si sono issati a difesa del giocatore, non ultimi Dario Marcolin, Paolo Del Genio e l’indimenticabile Pino Taglialatela.
Dunque davvero per ritrovare sé stesso Alex Meret dovrebbe meditare l’addio ai colori azzurri? Di sicuro a non pensarla così ci sono Gennaro Gattuso e il patron De Laurentiis che invece sperano di vedere ancora a lungo l’estremo difensore difende la porta partenopea. Per i due, lui è il futuro del club con buona pace anche di editoriali forse un po’ troppo provocatori.