sabato, Aprile 20, 2024
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Nasa Ingenuity: il secondo volo su Marte apre una nuova finestra sullo spazio

una nuova via per esplorare i pianeti e i satelliti del sistema solare attraverso l'elicottero-drone portato su Marte dove la gravità è 1/3 di quella terrestre

Nei giorni scorsi sono stati compiuti i primi due voli sulla superficie di Marte tramite NASA Ingenuity. Il piccolo drone , arrivato su Marte con la sonda Rover Perseverance, ha compiuto due test di volo con successo. Questo ha permesso di saggiare ulteriormente le potenzialità di questo genere di dispositivi nella tenue atmosfera di Marte.

Durante le conferenza post-volo Nasa ha spiegato che il drone non solo ha dovuto sollevarsi dalla superficie ma lo ha fatto, nel secondo test, ad un’altezza superiore ed effettuando anche un movimento laterale. Ora il velivolo è pronto a proseguire la sua missione negli ultimi giorni che restano nel campo volo Wright Brothers Field.

Il secondo volo è durato complessivamente 51,9″ ed è stata raggiunta un’altezza massima di 5 metri, (3 metri per il primo volo). NASA Ingenuity una volta raggiunta la quota si è stabilizzato in aria e successivamente ha eseguito una rotazione. C’è stato poi uno spostamento orizzontale di circa 2 metri, un’altra pausa (sempre in volo) e il ritorno alla posizione di partenza.

Durante questo test è stata impiegata la fotocamera da 13 MPixel a colori che può riprendere l’orizzonte (mentre è sempre attiva quella in bianco e nero da 0,5 MPixel che serve per l’orientamento ed è rivolta verso il terreno). Le immagini e la telemetria verranno scaricate nelle prossime ore/giorni. Sarà possibile ricevere quindi nuove informazioni sui test mentre gli ingegneri potranno valutare i prossimi passi.

Bob Balaram (ingegnere capo per al JPL) ha dichiarato “finora, la telemetria che abbiamo ricevuto e analizzato ci dice che il volo ha soddisfatto le aspettative e la nostra precedente modellazione al computer è stata accurata”.

Come ricordato dal JPL, questi voli di NASA Ingenuity sono complessi per diversi motivi. Il primo è che nessuno ci aveva mai provato prima e le simulazioni fatte sulla Terra possono riprodurre solo parte delle condizioni presenti su Marte. Per esempio da un lato troviamo una gravità che è un terzo di quella terrestre che facilita il volo, dall’altro però l’atmosfera ha una densità pari all’1% di quella della Terra. Inoltre le condizioni su Marte sono proibitive: i mezzi devono sopportare temperature che variano in poche ore da -140 a +20 e tempeste di sabbia stagionale. 0Per questo si utilizzano pale controrotanti che ruotano a 2500 RPM e lunghe 1,2 metri.

Ma questa è solo la seconda prova, altre operazioni si aggiungeranno in seguito. La missione sarà fondamentale per l’esplorazione di altri pianeti rocciosi e dei satelliti naturali del sistema solare, su cui si pensa vi sia una atmosfera adatta, come Titano, il satellite di Saturno ricoperto di laghi di idrocarburi.

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