mercoledì, Dicembre 4, 2024
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NBA, tutto pronto per Gara 7 tra Golden State Warriors e Cleveland Cavaliers

Stanotte è la gara delle gare. Tutto il mondo alle ore 2:00 italiane si ferma e punterà i fari su Oakland dove alla Oracle Arena andrà in scena l’atto conclusivo della stagione NBA: Gara 7 tra i campioni in carica, Golden State Warriors, e i Cleveland Cavaliers. In pochi avrebbero pronosticato una gara 7 specialmente dopo il 3-1 su cui i californiani si erano portati. Poi la svolta. LeBron James si ricorda del suo appuntamento con la storia e comincia a tirar fuori prestazioni mostruose (non che prima abbia giocato male). E allora nulla hanno potuto Stephen Curry e Klay Thompson, autori comunque di buone gare. In entrambi i casi una vittoria sarebbe storica: da una parte il repeat di Golden State dall’altra il definitivo modellamento della legacy di King James nonché primo anello per la città di Cleveland.

IL DOMINIO DI JAMES – L’apoteosi della serie si è verificata in Gara 5 quando LeBron James e Kyrie Irving hanno segnato 41 punti a testa (prima volta nella storia delle Finals che due compagni segnano 40+ punti insieme nella stessa partita) annichilendo gli avversari. In gara 6 James si è ripetuto segnandone altrettanti (primo giocatore a segnare 40+ back-to-back nelle Finals da Shaquille O’Neal nel 2000 contro i Pacers). Ma al di là dei punti, che impressionano e non poco visto che a un certo punto di Gara 6 il nativo di Akron aveva segnato da solo 18 degli ultimi punti dei Cavs, sta raggiungendo numeri assurdi anche nei rimbalzi e negli assist. Infatti guida le classifiche di qualsiasi cosa in queste Finals: primo in punti, assist, rimbalzi, stoppate (magistrale quella a Curry nell’ultima partita) e rubate. All’inizio della serie pareva di vedere un LeBron inferiore a quello di Miami, poi evidentemente la presa di coscienza che contro questi Golden State ci vogliono prestazioni storiche per batterli.

CURRY E I COMPAGNI – Il problema di Gara 6 per Steve Kerr è stato chiaro. Non puoi avere aiuto offensivo consistente solo dalle tue guardie, anche se si chiamano Stephen Curry e Klay Thompson. Quest’ultimo in particolare ha cominciato a macinare solo nel secondo tempo chiudendo con 25 punti. Mentre Curry ha accumulato un trentello con 6-13 3FG (è arrivato a quota 28 triple in questa serie che rappresenta il record di sempre nelle Finals avendo superato le 27 di Danny Green nel 2013 contro Miami ma con una partita ancora da giocare, quindi non è da escludere che arrivi a 33 circa). I compagni però non sono stati della partita. Barnes non è riuscito a mettere punti sul tabellone in 8 tentativi. Green e Iguodala non hanno dato l’apporto sperato. C’è stata, tuttavia, una favolosa prestazione del solito Barbosa che ogni volta che viene chiamato in causa dà sempre il suo contributo. Giocare senza un centro come Bogut può dare a LeBron più libertà di mettere punti in the paint. L’anno scorso ha funzionato mentre nelle ultime partite questa strategia ha un po’ scricchiolato (quest’anno però è forzata dall’infortunio dell’australiano). Ci sarà bisogno di ben altro stanotte per cercare di fermare i Cavs. L’unico modo per vincere per i Warriors è quello di avere tutti i propri uomini coinvolti nel match con Green e Iguodala impeccabili difensivamente e con Curry attento a non ritrovarsi in fouls trouble (la cui paura potrebbe generare una difesa un po’ più leggera da parte sua, ma staremo a vedere).

Walter Molino
Walter Molino
Laureato in Mediazione Linguistica e Culturale (Spagnolo, Portoghese e Catalano) all'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale", appassionato di calcio e basket.
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