Difficile immaginare cosa abbia provato il fortunato pubblico del Teatro alla Scala, la sera di mercoledì 8 novembre, assistendo, al termine della rappresentazione di Onegin, all’ascesa nel firmamento delle stelle della danza di Nicoletta Manni. L’artista trentaduenne salentina, infatti, già Prima Ballerina scaligera dal 2014, è stata eletta étoile e, per la prima volta nella storia del prestigioso Teatro, a scena aperta.
Finita la recita, che ha visto Nicoletta Manni interpretare Tat’jana, accompagnata da Roberto Bolle nel ruolo di Onegin, sono saliti sul palco, interrompendo gli applausi, il sovrintendente Dominique Meyer e il direttore del ballo Manuel Legris per l’inaspettata proclamazione. Dominique Mayer ha rotto il silenzio dicendo:
“Signore e Signori e cari amici del Teatro alla Scala e della Danza, scusate se interrompo questi applausi ma ho un buon motivo. Vorrei, prima di tutto, ringraziare tutti gli artisti per questa bellissima recita, il Maestro, l’Orchestra e il Corpo di Ballo, che, ogni sera, fa delle recite meravigliose. Vorrei ringraziare i nostri Maître, che fanno un lavoro strepitoso, sotto la direzione di Manuel Legris, il direttore del ballo (…). Vorrei ringraziare i nostri solisti, tutti meravigliosi, i nostri Primi Ballerini, che sono modesti ma talentuosi e ce la mettono tutta; Roberto Bolle, un’icona della danza, un grande Maestro e, cosa che apprezzo molto, un uomo fedele al suo Teatro, il Teatro alla Scala (…). Vorrei fare tanti complimenti a Nicoletta Manni, una ballerina speciale, fantastica, non serve aggiungere tanti altri aggettivi, l’avete vista tutti. So che non è abitudine in questo Teatro ma, quando una ballerina brilla così, fra le stelle, da anni, allora, si possono cambiare alcune regole. Oggi, con Manuel Legris, abbiamo deciso di farlo e, su sua proposta, ho il piacere di dare a Nicoletta il titolo di étoile della Scala”.
Udite queste parole, gli spettatori hanno esultato, per sorpresa e per gioia, e manifestato il loro affetto con lunghi applausi, tutti per lei, la stella della serata, che è scoppiata in lacrime subito dopo l’annuncio e ha concluso la sua reverance, piangendo abbracciata al suo mazzo di fiori bianchi.
Non ci sono parole che la danzatrice riesca a pronunciare, per descrivere la forte emozione di quel momento, se non una: la gratitudine, per una nomina di cui si ragionava già da tempo e che, però, al Teatro alla Scala, è stata sempre concessa a pochissimi artisti.
Nicoletta Manni, originaria di Santa Barbara, frazione di Galatina (LE), ha iniziato a studiare danza all’età di due anni, nella scuola diretta dalla madre. A 12 anni è stata ammessa al quarto corso della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, dove si è diplomata nel 2009. Subito dopo, ha ottenuto il suo primo ingaggio, presso lo Staatsballett di Berlino. Nel 2013, su richiesta del Direttore Makhar Vaziev, è tornata a Milano, dove, l’anno successivo, è stata promossa a Prima Ballerina. Dal dicembre 2014, è partner di Roberto Bolle negli spettacoli Roberto Bolle & Friends. Con l’étoile e amico, nonché Testimone di nozze, ha anche danzato nel programma televisivo Danza con Me, di cui il ballerino è conduttore e interprete, in onda, su Rai 1, ogni primo dell’anno. Recentemente, la Manni ha inoltre scritto un libro, edito da Garzanti, dal titolo La gioia di danzare, nelle librerie dal 31 ottobre 2023, in cui racconta, a partire dall’infanzia, le tappe e gli incontri più importanti per il suo percorso artistico e la costruzione della sua carriera.
Non è un caso che la proclamazione sia avvenuta adesso, dopo aver interpretato un personaggio come Tat’jana, che richiede un forte impegno dal punto di vista espressivo, oltre che tecnico. Per nominare una étoile serve qualcosa di speciale, come ha sempre sostenuto Manuel Legris. Nicoletta Manni è stata valorizzata per la sua qualità di movimento e per la capacità di trasmettere emozioni al pubblico, come ha osservato il sovrintendente Dominique Meyer, in un’intervista rilasciata a Chiara Ribichini, per Sky tg24:
“Ha una tecnica strepitosa, è morbida e precisa. Poi ha questa capacità di produrre l’emozione negli spettatori”.
Onegin, il capolavoro di John Cranko, di cui si festeggia, quest’anno, il cinquantesimo anniversario della prematura scomparsa, è ispirato al romanzo in versi di Aleksandr Puškin, con musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij e arrangiamento e orchestrazione di Kurt-Heinz Stolze. Si tratta di un perfetto “dramma in danza” di tre atti e sei scene, una storia d’amore struggente e infelice, che i danzatori raccontano, attraverso passi a due dalla potente carica emotiva e splendidi ensemble. Era il balletto giusto, con il partner giusto, Roberto Bolle, già étoile, al momento giusto, come ha dichiarato, sempre a Sky tg24, Manuel Legris:
“Nicoletta ha tante cose. Ho aspettato un po’, per vedere la parte artistica di Nicoletta, che lei ha lavorato tanto. Ha reso il personaggio in maniera incredibile. Per me, vederla ballare con Roberto Bolle, che è étoile, è un segnale. Era il momento.”
Oltre al calore del pubblico, l’artista ha ricevuto le congratulazioni e gli abbracci dei colleghi, dei superiori e del marito, il Primo Ballerino della Scala Timofej Adrijashenko, anche lui ignaro di quanto sarebbe accaduto, quella magica notte, ma immensamente orgoglioso della sua sposa.
Con la nomina ad étoile, Nicoletta Manni ha collezionato un altro emozionante successo della sua vita, da aggiungersi alle nozze salentine in agosto, un anno dopo la romantica proposta di matrimonio, avvenuta sul palco dell’Arena di Verona, dove i due avevano interpretato un pas de deux da Romeo e Giulietta, in occasione dello spettacolo Roberto Bolle & Friends.
A Nicoletta Manni vanno le congratulazioni, per la più che meritata nomina, e gli auguri, perché la sua carriera sia ricca di meravigliose ed edificanti esperienze e nuove e produttive conoscenze. Per la prima volta, anche un balletto denso e travolgente, quale è Onegin, ha avuto il suo lieto fine.