E’ il non ritorno il viaggio ultimo della memoria nella poesia di Antonio Spagnuolo. Candida, chiara e pronta a soccorrere anime in pena.
Sono parole di coraggio quelle del poeta, parole scritte per la propria anima e la propria salvezza. Un’ancora pronta a sostenere l’incredibile dolore dell’anima.
Un elogio all’amore, seppur spento, svanito e rincorso. La poesia di Spagnuolo è un inno al chiaro desiderio dell’amore perduto e ritrovato nei sogni, nelle penombre, nei sussurri che chiari riportano a ricordi belli ma dolorosi.
E’ così che il poeta dedica la propria raccolta di poesie alla donna amata « Non si cancella l’amore che mi hai donato\ e mi perseguita ancora il tuo respiro, […] Non si cancella l’amore anche se intorno arpeggia \ la melodia dei giorni tra le nebbie. […] Rimangono i desideri degli errori inseguiti con cura, \ rimane il tuo profumo tra le carte nascoste, \ rimane il rifugio del gioco tra i confini del cervello.»
La poesia di Antonio Spagnuolo è una poesia pura, senza inganni. Una poesia pronta per tutti e che da tutti può essere interpretata.
Diventiamo tutti l’uomo che ama la propria donna perduta, tra le righe di queste poesie. Ci immedesimiamo nel dolore del poeta, nelle gioie dei suoi ricordi. «Forse volevi dirmi ancora che mi ami,\ ma il tuo labbro è rimasto serrato nell’istante\ in cui tutto è svanito.\ Brucia ancora l’incanto dei tuoi occhi,\ il segreto sospiro della tua tentazione, […] Vorrei fermare il raggio della luna\ per pulsare memorie nel vuoto dell’attesa\ e offrirti almeno soltanto qualche verso.»
Dovremmo leggere tutti, almeno una volta (nella vita) la poesia di Spagnuolo, per comprendere quanto sia forte il desiderio di ritorno per un amore che invece non tornerà più se non nei sogni ancestrali della nostra memoria.
