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Norvegia, il Luteranesimo non è più la Religione di Stato

La Norvegia non ha più una religione di stato. Dal primo giorno di Gennaio 2017, infatti, è entrata in vigore una riforma costituzionale del 2012, che tenta di separare i destini della Chiesa Luterana e del Regno. Se, fino al 31 Dicembre 2016, i membri del clero potevano essere nominati dallo Stato ed erano considerati impiegati governativi, col nuovo anno essi saranno scelti, e dovranno rispondere, solo alle istituzioni ecclesiastiche. Queste, come primo effetto di questa riforma, saranno tenute ad occuparsi delle retribuzioni di pastori e vescovi, precedentemente di competenza statale.

Stemma della Chiesa Luterana di Norvegia
Stemma della Chiesa Luterana di Norvegia, by SKvalen, Wikipedia

Altra importante novità, prevista nella riforma, riguarda il ruolo del Capo dello Stato. Il Sovrano non sarà più a capo della Chiesa Luterana di Norvegia, che si autogovernerà, ma sarà comunque tenuto a professare questa religione. Disposizione vaga, questa, e in contrasto con la libertà di culto, anche essa garantita dalla costituzione ad ogni cittadino.

Non tutti sono soddisfatti di questi cambiamenti. C’è, infatti, chi ritiene la riforma poco incisiva, poiché anche se il luteranesimo non è più la religione di Stato, esso è comunque posto su un piano di superiorità, rispetto alle altre confessioni. Il nuovo testo della costituzione, infatti, rende la Chiesa Luterana chiesa “nazionale”, garantendole anche aiuti statali.

Sebbene il 72,9% dei 5.213.985 abitanti della Norvegia sia ufficialmente di fede luterana, la realtà è diversa e solo il 5% dei “fedeli” partecipa con assiduità alle funzioni e alle attività religiose, mentre sempre più persone si dichiarano atee o agnostiche ( il 39% dei norvegesi). In questo contesto, lo Storting (il parlamento), ha approvato questa riforma, per adattare lo Stato ad un’epoca multiculturale e multireligiosa, segnando quello che in molti auspicano essere solo un primo passo verso la completa separazione degli ambiti religiosi e statali.

Da notare che le nuove disposizioni in materia di rapporti tra Stato e Chiesa entrano in vigore proprio in questo 2017, l’anno che vedrà celebrarsi il 500° anniversario della Riforma Protestante.

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