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Olio CBD per contrastare l’ansia

Sono molte le persone che soffrono di quella che oggi viene identificata come una delle malattie del secolo: il disturbo d’ansia. Lo stress quotidiano a cui il ritmo della vita odierna ci sottopone ha un forte impatto sulla persona e può inficiarne, in maniera più o meno grave, le capacità psichiche, sociali e lavorative.

Oggi un aiuto inaspettato per la cura degli stati d’ansia sembra arrivare dalla natura. Si tratta di un argomento ancora molto discusso e che desta l’interesse di equipe mediche e dipartimenti psichiatrici: l’uso della marijuana legale come calmante.

Per l’esattezza le ricerche si concentrano sul cannabidiolo, sostanza estratta dalla pianta di canapa e dalla quale è possibile ricavare un olio. La domanda è se l’olio al CBD possa essere d’aiuto per ridurre molti dei sintomi legati all’ansia.

È bene precisare che l’ansia è solitamente una risposta naturale del corpo allo stress. In alcuni casi va e viene ma non interferisce a livelli profondi con la vita quotidiana dell’individuo, in altri può invece manifestarsi come un vero e proprio disturbo psichico.

Solo un medico saprà identificare la natura ordinaria o straordinaria del problema e procedere a una diagnosi attenta e mirata.

Olio di cannabidiolo: ecco di cosa si tratta

Il cannabidiolo è uno dei molti composti chimici prodotti dalla pianta di canapa. Quando si parla di olio al CBD, acronimo di cannabidiolo, ci si riferisce spesso a un estratto della canapa sativa, una pianta appartenente alla famiglia delle cannabacee che contiene un’alta percentuale di CBD ma poco THC.

A differenza del THC, il CBD è una sostanza non psicoattiva della pianta che quindi non crea assuefazione e che anzi sembra possedere proprietà rilassanti, antinfiammatorie e antidolorifiche.

Per tale motivo la comunità scientifica si è gradualmente interessata alla cannabis, intravedendone una possibile applicazione in campo medico. Nonostante le ricerche non abbiano ancora terminato di analizzare l’intera struttura organolettica della pianta e le funzionalità dei molti cannabinoidi presenti al suo interno, oggi sempre più studi sembrano riconoscere all’olio CBD delle proprietà, tra le altre, distensive e anticonvulsive.

Combattere l’ansia con olio CBD

Il Medical News Today, uno dei siti più famosi di informazione sanitaria del Regno Unito, ha recentemente riportato alcuni studi clinici provenienti da tutto il mondo e riguardanti l’uso del cannabidiolo e dei suoi derivati nella cura degli stati ansiosi.

Tra questi, il Dipartimento di neuroscienze dell’Università brasiliana di San Paolo sembra aver notato che, in alcuni casi, il cannabidiolo potrebbe ridurre i sintomi della SAD o dell’ansia sociale.

Facendo una scansione cerebrale dei pazienti sottoposti a terapia CBD, è stato notato un cambiamento del flusso sanguigno nelle regioni del cervello atte all’elaborazione delle emozioni. I risultati dello studio mostrano come il cannabidiolo abbia migliorato le condizioni dei pazienti e, soprattutto, modificato la risposta del cervello allo stimolo ansiogeno.

Inoltre, una ricerca pubblicata nel 2014 dall’Istituto di Psichiatria dell’Università Federale di Rio de Janeiro, ha constatato che l’olio CBD è un costituente non psicotomimetico della cannabis sativa con un grande potenziale di applicazione nel campo della psichiatria, compresi gli usi come antidepressivo e ansiolitico.

Anche la ricerca incrociata tra le Università di medicina di Alicante e New York ha riportato che il trattamento con olio CBD può alleviare molteplici forme d’ansia, tra cui il disturbo d’ansia sociale, gli attacchi di panico, il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo d’ansia generalizzato e il disturbo da stress post-traumatico. Tuttavia, lo studio ammette che i dati riguardanti l’uso a lungo termine dell’olio CBD sono limitati, in quanto le ricerche sono state iniziate di recente e quindi non è ancora valutabile il potenziale dannoso sul lungo periodo.

Dunque l’indagine clinica si limita necessariamente a riconoscere l’efficacia del cannabidiolo nel trattamento dell’ansia a breve termine, data l’impossibilità di indagare i suoi effetti sulla psiche in un tempo più lungo.

Conclusioni

Per quel che riguarda i disturbi d’ansia, questi possono certamente essere trattati con farmaci, psicoterapia o una combinazione delle due cose e oggi, alcuni studi suggeriscono che un buon alleato potrebbe trovarsi anche nel cannabidiolo. Nonostante il metabolita CBD necessiti di ulteriori conferme per essere liberamente utilizzato nel trattamento di determinati disturbi, le preliminari ricerche scientifiche riportate sembrano attestarne un’efficacia ansiolitica e distensiva, almeno a breve termine.

È bene ricordare che c’è una grande differenza tra la marijuana ad alto contenuto di THC e il cannabidiolo e che le proprietà benefiche di quest’ultimo non sono necessariamente riscontrabili nell’assunzione della sostanza stupefacente. Per godere dei benefici legati a questa sostanza è opportuno ricorrere alla canapa light e i prodotti da essa derivati, che presentano un alto tasso di CBD e una bassa concentrazione di THC, almeno sotto il limite legale.

In ogni caso, è sempre buona norma interfacciarsi con il proprio medico di famiglia prima di intraprendere qualunque tipo di terapia e anche nel caso in cui si voglia procedere con l’assunzione di CBD, in qualsiasi delle forme che si top-antibiotic.com sul mercato. Sebbene l’olio CBD non necessiti di prescrizioni, solo un professionista del settore sarà in grado di individuare il trattamento migliore e il dosaggio da somministrare.

Altrettanto importante è, inoltre, rivolgersi a rivenditori specializzati e che presentino tutte le certificazioni richieste dalla legge, come per esempio JustBob, prima di procedere all’acquisto di cannabis light, per non avere dubbi sulla qualità e la sicurezza del prodotto, molto importante quando si parla di manufatti di origine naturale.

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