Arrivato alla quinta lettura, il testo del ddl sull’omicidio stradale è legge è stato approvato ieri dall’Aula di Palazzo Madama. “E’ stata dura ma questa legge è realtà” ha commentato il Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
I voti a favore sono stati 149, 3 i contrari e 15 gli astenuti. L’omicidio stradale diventa così un reato a sé. Resta la pena già prevista oggi, cioè da 2 a 7 anni nell’ipotesi base, ma nelle altre ipotesi la sanzione penale si inasprisce sensibilmente. Per chi provoca un incidente mortale guidando con un tasso alcolemico oltre 1,5 grammi per litro o sotto effetto di droghe, sono previsti da 8 a 12 anni di carcere. Gli anni di carcere possono aumentare in base al numero delle persone coinvolte.
Previste aggravanti in caso di fuga del conducente dopo l’incidente, scatta infatti l’aumento di pena da un terzo a due terzi, inoltre la pena non potrà essere inferiore a 5 anni per l’omicidio e a 3 anni per le lesioni.
Per il nuovo reato di omicidio stradale sono previsti il raddoppio dei termini di prescrizione e l’arresto obbligatorio in flagranza nel caso più grave.
Prima della chiusura della seduta il Ministro per i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha evidenziato che l’azione del Governo non è limitata all’inasprimento delle pene ma sono state stanziate risorse per la manutenzione del manto stradale.
