Oscar Pistorius è in carcere e da quel luogo chiede aiuto. Tre settimane fa ha inviato, tramite il suo avvocato, una richiesta di spostamento da Kgosi Mampuru a Zonderwater che, invece, si trova ad est di Pretoria. La risposta è stata negativa. 
L’atleta paraolimpico, inoltre, sembrerebbe essersi procurato delle ferite ai polsi lo scorso 6 agosto per suicidarsi e proprio per questo motivo è stato messo sotto sorveglianza. Ma a tutto ciò, però, esiste anche la versione di Oscar Pistorius che non va messa in secondo piano, nonostante la condanna ricevuta sia per quel che ne sappiamo “giusta”. Il campione ha raccontato a chi gli è più vicino e al proprio avvocato di essere stato vittima di tre infermiere. Queste donne gli avrebbero, sempre secondo il suo racconto, fatto prendere dei medicinali tossici per farlo morire. Accuse molto pesanti, queste, che stanno facendo scatenare un grosso dibattito sulla condizione di vita in cui si trovano, molto spesso, tutti i carcerati.
Ricordiamo che Oscar Pistorius dovrà restare in carcere per scontare la sua pena (6 anni) dal momento che è considerato l’assassino di Reeva Steenkamp, la fidanzata, trovata uccisa nella sua casa, il 14 febbraio 2013, con quattro colpi di pistola in testa. L’accaduto ha ricevuto l’attenzione di tutta la stampa mondiale e ancora ne riceve. Fino a quel momento la storia dell’atleta lo aveva fatto entrare nei cuori di molte persone. La sua era la rivincita di un ragazzo qualunque che aveva fatto in modo che il suo handicap non gli impedisse di vivere a pieno la sua vita.
