venerdì, Aprile 19, 2024
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Panatta: “Vi racconto le donne per come le vedo io”

E' nelle librerie il volume "Civico 33" edito da Il Torchio

Emanuela Panatta, nel suo libro “Civico 33” (edito da Il Torchio) racconta storie di donne, di cosa tratta in particolare?
“Nel mio libro Civico 33 racconto il mondo interno delle Donne, quel pensiero ad alta voce che spesso viene represso, sensazioni che la maggior parte delle volte sono ostacolate da una mente razionale, che domina. Civico 33 è una raccolta di monologhi di personaggi femminili accattivanti e variopinti pensati per la messa in scena teatrale. In realtà è un libro per tutti gli uomini che pensano di comprenderci. L’arrabbiata, l’idealista, la crocerossina, l’alternativa, la precaria, l’innamorata, la golosa e l’arrivista fanno di Civico 33 un crocevia dell’universo femminile in cui le donne si raccontano in chiave tragicomica. Piccoli episodi di quotidianità da uno, mille e centomila, legati da un quesito esistenziale comune: Se è vero che la donna è arrivata da una costola dell’uomo, perché siamo noi a doverci rompere sempre le ossa per loro? Quasi tutte si lamentano della precarietà dell’amore, e del lavoro. Si sentono incomprese, abbandonate e disilluse, ma non hanno perso la voglia di lottare. I loro sfoghi sono filippiche isteriche alternate a barlumi di ottimismo. Gli uomini hanno smesso da tempo di essere cavalieri. Dopo aver rinunciato al sogno di una vita in due, si ritrovano a dover convivere con se stesse, con i loro fallimenti, le loro paure e le loro speranze”.
Il tema del femminicidio viene narrato oppure no?
“No”.
Quante storie sono?
“Sono quattordici personaggi. All’interno del libro si trovano altre sezioni: persone, spunti di personaggi da interpretare, sei personaggi che brevemente si raccontano attraverso poche righe tracciando delle linee guida che evidenziano le caratteristiche principali. L’interprete, facendole proprie e dando spazio alla creatività potrà arrivare a sviluppare e costruire un personaggio completo, partendo dall’improvvisazione. Atti unici per due e tre attori i dialoghi Ale e Noa e Lo sbaglio. Può essere utile ad aspiranti attori, per i giovani che frequentano Accademie, corsi di recitazione e cercano monologhi nuovi da proporre ai provini o per una propria presentazione (show reel). La scrittura evidenzia un linguaggio parlato, semplice diretto, legato ai nostri tempi. E’ un testo attuale, contemporaneo.
Romanzo rosa o romanzo di nera?
“Non è un romanzo… Ho iniziato a scriverne uno è un Noir. I monologhi di Civico 33 non terminano sempre con un lieto fine”.
Sono autobiografiche? A chi sono ispirate?
“In ogni monologo c’è qualcosa di reale. Ho iniziato a scrivere dopo un sogno che racconto all’inizio del libro, questa è stata l’ispirazione. I personaggi sono nati dall’osservazione, quindi ho iniziato a stendere i profili dei personaggi e a creare le protagoniste, prendendo spunto da Donne incontrate molto fragili e altre con una forte personalità”.
Quale è il suo modello di donna?
“Amo la donna indipendente, capace a dire di “no”, che lotta per i suoi ideali, che si riconosce nello specchio, che ascolta prima di parlare, onesta, elegante, ironica, che guarda negli occhi, che ha una buona stretta di mano, semplice nel look, che sappia differenziarsi dalla massa. Potrei scrivere per ore…”.
Cosa fa di bello lei nella vita ora?
“Spazio tra teatro, televisione e cinema. Lavoro come attrice, conduttrice o danzatrice quando si presentano progetti interessanti. Ora sto vivendo a Roma, la mia amata città, dove insegno movimento scenico (il lavoro del corpo finalizzato al lavoro dell’attore), dirigo laboratori di Teatro-Fisico, preparo attori e adolescenti per provini su parte. Insegno danza moderna, sono trainer di Gyrotonic. Creo progetti indipendenti. Scrivo e appena posso preparo una valigia per partire”.
Quali sono i suoi progetti futuri?
“Sto lavorando alla sceneggiatura del mio libro. Viaggiare. La vita è piena di bellezza è cosi’ imprevedibile. Nella mia testa ci sono mille idee, tanta voglia di stare nell’azione. Non so cosa succederà domani, non ripongo mai troppe aspettative, ho imparato a non programmare, non serve, si può restare delusi. Una donna a me molto cara mi diceva “Manu ricorda tutto ciò che ci da ci toglie” mi soffermo spesso su questa frase. Cerco di migliorarmi ogni giorno come essere umano, mi prendo cura. Lavoro su di me, respiro il silenzio e alimento le mie passioni. Sono in una nuova fase della mia vita, focus su di me e sto nel presente”.
Meglio avere una famiglia o meglio rimanere single?
“In entrambe le circostanze si hanno i pro e i contro. La vita da single è sicuramente divertente. La perfezione non esiste. Esiste il desiderio di costruire, scappare, non prendersi delle responsabilità è una scelta comprensibile, sicuramente più semplice. Siamo liberi, la cosa importante è essere in pace con se stessi. Valori come fiducia, rispetto e onestà dominano da sempre la mia vita credo nell’amore e ricerco la bellezza, sono per natura romantica quindi desidero creare una famiglia, vivere a contatto con la natura e gli animali”.

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