“Dentro L’incubo” non è un titolo a caso, perché il film del regista Jaume Collet-Serra di cui è protagonista l’attrice statunitense Blake Lively rappresenta di per se il peggior incubo di ogni surfista, imbattersi in un gigante squalo bianco molto arrabbiato.
Un thriller capace di tenere i telespettatori con il fiato sospeso, fino all’ultimo fotogramma. L’affascinante surfista Nancy si salverà? Qual’è la sua storia? Perché lo squalo si trova così vicino alla riva?
Ecco, queste sono alcune delle domande che potreste porvi durante la visione del film. Il regista ci fa capire attraverso un dialogo telefonico che Nancy si trova lì per rivangare il passato di una madre perduta. Ci fornisce poche informazioni sul personaggio, che studi fa, qual’è la sua famiglia, il dolore per la perdita della propria madre. Ma, non ci mostra fino in fondo la vera personalità della protagonista (capiremo solo come saprà reagire a delle situazione di panico come quella che si troverà davanti)
Fin dall’inizio però si ha subito la sensazione che in questa pellicola piena di suspense i protagonisti della storia sono due. La surfista Nancy è solo la sfortunata preda di un grande squalo bianco che si aggira vicino alle coste di Paradise Beach, una spiaggia semi-deserta conosciuta solo dalle persone del luogo.
A proposito del film e del ruolo dello squalo, l’attrice Blake Lively ha affermato in un intervista (fonte Blake Lively Source) :“Certo il cattivo del film è un enorme squalo bianco ma non voglio che sia questo il messaggio del film, anzi, al contrario, spesso le cause di certi comportamenti della natura sono da ricondurre allo sfruttamento dell’uomo. A causa del cambiamento del clima e del riscaldamento globale, quello che prima si trovava solo in acque profonde, ora è sulla riva”.
E continua “Gli squali sono fra i pesci più pescati nell’oceano aperto e bisogna proteggerli. La nostra è più semplicemente una storia di sopravvivenza che tocca le paure primarie di ognuno di noi, è questa la sua forza”.