Parassita originario dell’Africa subsahariana, Aethina Tumida è al centro dell’attenzione da parte dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (IZSM). Si tratta di un parassita che oramai si è diffuso nell’Italia meridionale, divenendo una minaccia per la produzione del miele e la coltivazione della frutta.
“Rischio in Campania” – Interpellato da Fanpage.it, l’IZSM ha parlato del rischio che corrono le regioni Meridionali con l’Aethina Tumida, in particolar modo la Campania:
“In Campania come in altre regioni italiane, la principale preoccupazione per l’Aethina tumida riguarda gli apiari e la produzione di miele, in quanto il parassita distrugge i favi, contamina il miele e può portare al collasso delle colonie”.
Data la sua capacita di sopravvivere e riprodursi su frutta, questo parassita si sta rivelando una vera minaccia anche per: “le coltivazioni frutticole, in particolare per la frutta matura o caduta a terra, che potrebbe fungere da riserva per il parassita e favorirne la diffusione”.
Il tampone diagnostico per PCR SHB viene utilizzato come supporto alla visita clinica degli apiari, attualmente unico metodo ufficiale per la diagnosi del parassita. La visita, però, è impegnativa in termini di tempo e risorse, motivo per cui servono strumenti diagnostici aggiuntivi.
Una volta individuata la sua presenza in Sicilia e in Calabria, sono anni che si sta cercando di arginarne la diffusione. È di pochi giorni la notizia che vede contenuta la diffusione dell’Aethina Tumida in Calabria. Riguardo a quest’ultimo traguardo e alle ricerche che hanno portato a ciò, Esterina De Carlo, direttore sanitario dell’ISMZ ha così spiegato:
“L’IZSM ha dedicato e dedica tutt’ora risorse per la ricerca in questo ambito specifico; non da ultima la costruzione di un insettario nella sezione di Reggio Calabria che ospita l’insetto nelle diverse fasi di sviluppo per sperimentare sostanze che agiscono sulla sua riproduzione. È un classico esempio di sperimentazione pratica le cui risultanze mirano a supportare l’economia del territorio, come d’obbligo per un Ente come il nostro”.