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Patto Mediobanca inizia a sgretolarsi: Pirelli lascia

A ottobre l’azienda della Bicocca e’ ritornata in Borsa e intanto lascia Mediobanca.

La Pirelli ritorna a Piazza Affari con le vesti di “pure consumer tyre company”, qualificato nel settore di pneumatici di alta gamma per auto e moto.

Intanto, ha recentemente confermato l’uscita dal patto di sindacato di Piazzetta Cuccia. Nella nota ufficiale si legge “al presidente dell’Accordo per la partecipazione nel capitale di Mediobanca la decisione di esercitare il diritto di disdetta dall’accordo”. L’uscita avrà inizio “dalla sua naturale scadenza del 31 dicembre 2017” e coprirà l’intera partecipazione di Pirelli, circa l’1,79%.

Questi soldi potrebbero essere preziosi per il gruppo milanese, che ha un grande debito da riparare, ma riguardo le partecipazioni in Mediobanca e Rcs l’ad Pirelli, Marco Tronchetti Provera ha spiegato “Non abbiamo fretta di vendere né l’una né l’altra”. Il vincolo con Piazzetta Cuccia, come accennato, durerà fino al termine del 2017, mentre Rcs “sta andando bene”, con le quotazioni in Borsa che ultimamente sono risalite.
Al momento, quindi, le motivazioni che hanno portato la Bicocca a questa scelta sono solo ipotesi che facciamo per spiegarci questo evento.

 

L’azienda milanese ha deciso di pilotare le sue forze nei campi “High Value”, quindi nello sviluppo di tecnologie avanzate, che portano a una buona crescita e, soprattutto, a un’alta redditività.
Questa gamma “include dunque tutti i pneumatici di calettamento superiore o uguale ai 18 pollici, e anche tutti i pneumatici c.d. Specialties e Super Specialties (indipendentemente dalla dimensione) che rispondono a esigenze specifiche (es: runflat, seal inside, PNCS, Colored)”.
Quindi il momento potrebbe essere propizio per raccogliere le energie e la concentrazione e riversarle sulla “startup di 145 anni”.
La “pure consumer tyre company” ha raggiunto questa posizione in soli due anni, ovvero da quando, nel 2015, c’è stata l’offerta pubblica di acquisto lanciata da Marco Polo Industrial Holding (composta da China National Chemical Corporation, Camfin e LTI). Questo processo di cambiamento ha fatto sì che ci fosse una divisione tra le attività riguardanti i pneumatici industrial e l’accettazione da parte del gruppo milanese delle attività consumer di Aeolous, ovvero la società cinese del campo pneumatici.

 

Ma ritornando a Piazzetta Cuccia, cosa sta succedendo a Mediobanca?
Facendo un salto nel 2015, ci accorgiamo che Medibanca già da qualche anno prova a diventare indipendente. Nel resoconto del trimestre di quell’anno (datato 30 settembre 2015), tra le altre cose, leggiamo “Tra i principali eventi che hanno caratterizzato il trimestre si segnala: l’azzeramento della partecipazione in Pirelli attraverso la consegna di tutte le azioni all’Opa effettuata da Marco Polo Industrial Holding”, quindi il legame tra i due ha iniziato a mutare già allora.
Pirelli che esce dal patto non è comunque una minaccia per Unicredit, Bolloré, Mediolanum, dagli anni ‘70 azionisti di un’alleanza, icona dei salotti della finanza milanese, insieme a Fininvest, Benetton e il gruppo Gavio.
Allo stato attuale la soglia non andrà sotto il 25%, il che assicura il ripristino automatico dell’accordo tra i soci storici per i prossimi due anni.

Mediobanca poco a poco si sta trasformando da holding in gruppo bancario indipendente.
C’è da dire che uno degli scopi di Unicredit è diminuire la sua presenza in Piazzetta Cuccia, appena i valori saranno ordinati a quelli di libro, processo che potrà durare qualche anno. Arriverà, quindi, prima il rinnovo automatico del patto e, in un secondo momento, anche quello dei vertici di Mediobanca. Sarà l’ultima assemblea in cui verrà stilata la lista di maggioranza per il cda. A partire dal 2020 sarà proprio il consiglio d’amministrazione uscente a nominare i consiglieri, compito che ad oggi spetta ancora agli azionisti. Chiaramente, Marco Tronchetti Provera non ci sarà nella lista dei prossimi consiglieri della banca.
Il nuovo consiglio d’amministrazione sarà votato il 28 ottobre, e porterà con sé una novità: i consiglieri passano dal numero di 17 a 15, con maggioranza indipendente.
Forse Tronchetti Provera non sarà l’unico a lasciare il comitato, ma anche i consiglieri di amministrazione di Mediobanca, Gian Luca Sichel e Alexandra Young, andranno via.
Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca ed ex Vice Presidente di Assicurazioni Generali, dovrebbe essere riconfermato. Stessa storia per il Presidente Renato Pagliaro (anche Vice presidente di RCS MediaGroup) e il Direttore Generale Francesco Saverio Vinci.
Inoltre, sia Unicredit che Bolloré perderanno un rappresentante.

Nel 1958, Pirelli è stato il primo socio privato a far parte del patto di Mediobanca. Finisce quindi un’era, durata quasi sessant’anni. Una decina di anni fa la notizia dell’uscita del gruppo milanese avrebbe fatto molto scalpore, oggi risalta principalmente all’attenzione degli addetti ai lavori, forse perché il mondo capitalistico, con i suoi attori, sta cambiando velocemente ma siamo già abituati alle pratiche parasociali di oggi.

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