La risposta è arrivata. E’ Vailum quello che è stato trovato nei corpi dei cinque pazienti deceduti all’ospedale di Piario (Bergamo). Probabilmente è stato proprio questo medicinale a causarne la morte. Per avere la conferma, però, si deve attendere ancora un mese. Ad essere accusate di omicidio preterintenzionale è l’infermiera Anna Rinelli, 43 anni, ora in aspettativa. Visto l’esito positivo degli esami, gli investigatori provvederanno ora a riesumare i corpi di altri dieci pazienti deceduti nel reparto di Medicina dell’ospedale. Saranno prelevati campioni di tessuti e liquidi da analizzare per appurare la presenza del farmaco.
L’infermiera avrebbe somministrato ai pazienti una dose di Valium per poter passare una notte tranquilla in corsia, anche se la donna si è detta sempre estranea alle notte sposette. Tuttora la Rinelli si trova ancora in aspettativa, nonostante la scorsa settimana l’azienda ospedaliera Bolognini di Seriate (ora Asst Bergamo Est) ha deciso di sospendere il procedimento disciplinare, possibilità prevista nei casi dei dipendenti indagati a piede libero in attesa degli sviluppi penali dell’inchiesta. L’infermiera, tuttavia, ha deciso di prolungare il periodo di aspettativa e non è, dunque, tornata al lavoro. La Rinelli, però, non è l’unica ad essere indagata: sono accusati di omicidio preterintenzionale anche nove medici e la caposala. Anche i pazienti potrebbero non essere solo cinque; le cartelle cliniche sequestrate dai carabinieri di Clusone sono in tutto 89, alcune appartenute anche a 50enni, anche loro morti benché ricoverati per patologie non particolarmente gravi.