giovedì, Aprile 25, 2024
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Pizarro prepara le valigie del ritorno in Italia

Ve lo ricordate David Pizarro? Il centrocampista cileno, che in Italia ha trascorso ben sedici anni della sua carriera per riapprodare in patria nel luglio scorso, starebbe ora seriamente pensando di fare ritorno nel nostro campionato. E non deve essere un caso: se,infatti,il suo indirizzo e-mail è rimasto italiano, se il televisore è il più delle volte sintonizzato sugli incontri della serie A, se anche il gestore telefonico è quello nostrano, beh allora non si può credere che siano semplici coincidenze. L’Italia è veramente rimasta profondamente nel cuore di Pizarro, e non solo a livello professionale e calcistico soprattutto Roma e i romani, che per come intendono vita e calcio si avvicinano molto ai cileni”, una vera e propria dichiarazione d’amore che non avrà lasciato indifferenti i sostenitori giallorossi. E pensare che il Pek– diminutivo di pequeño– quando a luglio di quest’anno era tornato nella sua Valparaiso, la valle del paradiso sulla costa del Pacifico dove gioca il Santiago Wanderers, l’aveva fatto “per una questione di cuore”. La nostalgia però gioca spesso brutti scherzi: e in questo caso la nostalgia è più che giustificata visto che il centrocampista cileno(o italiano ?) ha passato più anni di carriera nel nostro Paese che in patria, cominciando da Udine, passando per la Milano nerazzurra, poi nella Capitale con la maglia giallorossa ed infine a Firenze. Per un totale di sedici stagioni,di cui sei con i bianconeri, una con l’Inter, sei con la Roma e tre con la Fiorentina. Dopo il ritiro di Zanetti dalla serie A, ne ha preso lo scettro di straniero più longevo del nostro campionato. A chi gli chiede il motivo di questa voglia matta di tornare in serie A, Pizarro fa trasparire una certa insofferenza ed indisposizione nei confronti del calcio cileno: “In Cile ho trovato una realtà calcistica del tutto diversa da come mi aspettavo. È l’intero sistema che non funziona: abbiamo vinto la Copa America, ci sono stadi nuovi meravigliosi con squadre seguite da 300 spettatori. I club si disinteressano di tutto, tanto sanno di poter andare avanti grazie ai soldi delle tv. Io sono tornato per amore del mio Paese, non per scappare dall’Italia: è stata una mazzata. La nazionale non è riuscita a fare da spinta e le nuove generazioni sono senza talento. Ecco perché vorrei tornare in Italia. Subito, già a gennaio”. Neanche al nostro campionato il Pek risparmia il suo occhio critico soprattutto perché “nel calcio ormai si preferisce l’atleticità alla tecnica. Prima bisogna correre i cento metri in 11 secondi e poi saper stoppare il pallone. In Italia è una deriva degli ultimi anni: quando arrivai, tutte le squadre avevano 2-3 giocatori coi piedi buoni, adesso li hanno solo le prime quattro o cinque, e c’è divario già con l’ottava. Si gioca a calcio sempre meno, anche perché gli allenatori ormai sono ciechi: non c’è null’altro che conti oltre al risultato“. In questo contesto Pizarro si dice sicuro di poter apportare qualità: “Francamente: mi sentirei pronto anche per una big”. Quando poi gli si fa notare che ha anche una famiglia e che il tutto si fa più complicato, il Pek non ha dubbi: “Sono tutti con me. Vogliono tornare tutti, anche perché i miei figli sono nati in Italia, fra Udine e Firenze, e sono abituati a un’altra realtà”; anche per questo non esclude assolutamente la possibilità di tornare a vivere per sempre in Italia. E alla domanda a quale delle sue due ex squadre andrà il tifo stasera risponde: “Alla Roma. È la squadra che più mi è rimasta nel cuore e la città dove vorrei tornare a vivere. E’ bello pensare che questa è una sfida che vale il primato. Prevedo un due a uno per i giallorossi e prevedo lo scudetto. L’Inter non mi convince”.

Ora non ci resta che aspettare il ritorno del campione cileno nel bel paese; e intanto ci chiediamo: siamo sicuri che Pizarro è davvero cileno?

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