martedì, Aprile 23, 2024
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Plutone, il mistero delle colline fluttuanti

I dati finora raccolti dalla Nasa stanno rivoluzionando la nostra conoscenza di Plutone. Dopo la scoperta dei criovulcani (vulcani che non emettono lava, ma acqua, ammoniaca e composti del metano), la fascia di Kuiper e i satelliti che ruotano intorno Plutone, ancora una scoperta arriva dal pianeta nano grazie alle ultime immagini e ai dati inviati a terra dalla sonda della Nasa New Horizons, che ha immortalato delle enigmatiche collinette che galleggiano nel cuore del pianeta. Queste collinette fluttuanti sono piuttosto numerose e misurano da uno a diversi chilometri di larghezza. Dalle prime analisi dei dati, si tratterebbe di rilievi composti di ghiaccio d’acqua, che scivolerebbero sul sottostante strato di ghiaccio di azoto. In questo modo si formano “catene” di colline alla deriva lungo i percorsi di flusso dei ghiacciai. Le colline, che sono nella vasta pianura di ghiaccio chiamata Sputnik Planum, all’interno della zona pianeggiante a forma di cuore, sono l’ennesimo esempio dell’affascinante e abbondante attività geologica sul pianeta nano.

Colline di ghiaccio d’acqua su Plutone (Foto: NASA/JHUAPL/SwRI)
Colline di ghiaccio d’acqua su Plutone (Foto: NASA/JHUAPL/SwRI)

La foto riprende un’area che misura una regione lunga circa 500 km ed ampia 340 km ed è stata ottenuta da una distanza di circa 16.000 km da Plutone, circa 12 minuti prima del massimo avvicinamento di New Horizons al pianeta nano il 14 luglio 2015. All’estremità settentrionale dell’immagine, la zona chiamata Challenger Colles,  in onore dell’equipaggio della navetta spaziale Challenger, c’è una particolare concentrazione di colline, che si snodano lungo una ventina di chilometri. Questo agglomerato si trova vicino al confine con le alture e può rappresentare un luogo dove le colline sono state “tirate” a causa del ghiaccio di azoto particolarmente poco profondo.

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