L’ex difensore Daniele Portanova, ora allenatore, ha parlato ai microfoni di Radio Goal su Kiss Kiss Napoli, soffermandosi sull’evoluzione del ruolo del difensore e sull’impatto di Alessandro Buongiorno nel Napoli di Antonio Conte.
L’evoluzione del difensore: da marcatore a regista della difesa
Portanova ha evidenziato come il modo di difendere sia cambiato nel corso degli anni. Se in passato l’obiettivo principale di un difensore era evitare di subire gol, oggi il ruolo si è trasformato, con una maggiore attenzione alla costruzione dal basso e alla gestione del pallone. Ha poi sottolineato che i difensori della sua generazione erano più abili nel marcare l’uomo, mentre oggi si lavora meno sui concetti difensivi di base.
Parlando di Buongiorno, lo ha definito un centrale moderno che conserva caratteristiche tipiche dei difensori di un tempo: solido nei duelli fisici e dotato di una grande velocità. Ha poi paragonato il suo stile di gioco a quello di Rrahmani, spiegando come il kosovaro sia più strategico nelle letture e sappia gestire meglio il posizionamento contro avversari veloci, mentre Buongiorno preferisce affrontare gli attaccanti a viso aperto.
Comuzzo e il futuro del Napoli
Portanova ha poi commentato la situazione di Comuzzo, sottolineando come non sia semplice per un giocatore di alto livello accettare un trasferimento in una squadra in cui potrebbe trovare poco spazio. Tuttavia, ha evidenziato come una coppia formata da lui e Buongiorno potrebbe rivelarsi perfettamente complementare.
Infine, ha elogiato il lavoro di Antonio Conte, descrivendo il Napoli attuale come una vera e propria “macchina da guerra”, capace di assorbire la mentalità del suo allenatore e diventare sempre più competitivo.