venerdì, Aprile 19, 2024
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Possibile zona gialla rafforzata dopo Pasqua, le trattative sono in corso

In vista del prossimo Consiglio dei Ministri, è probabile che venga istituita la zona gialla rafforzata autonoma nel prossimo decreto COVID.

Se una parte del Governo è a favore della linea del rigore, l’altra potrebbe essere propensa ad una soluzione alternativa. Una zona gialla rafforzata e autonoma, invece dei tipici divieti di quella rossa o arancione. Ovviamente solo in alcuni casi ben precisi, ovvero laddove i contagi lo possano permettere.

L’IDEA DEL CENTRODESTRA – Quello che attualmente è certo è cosa accadrà fino al 6 aprile. Un’Italia suddivisa in zone rosse e arancioni fino al 3 aprile, dopodiché lockdown per tutti fino al 6. La domanda è: Dopo cosa succederà? Nessuna risposta definitiva per ora.

C’é chi, come anticipato prima, vorrebbe mantenere la stretta fino ai primi di maggio. Tra questi figurano Roberto Speranza, i ministri del PD e del Movimento 5 stelle e Mario Draghi stesso. Tuttavia un’altra opzione potrebbe essere la proposta del Centrodestra. Una zona gialla rafforzata appunto, possibile solo se la diffusione del virus non è alta.

Inoltre tale zona sarebbe anche autonoma. Questo implica che se una regione o una località specifica giudica sufficientemente basso il tasso di contagi, avrebbe la possibilità di decidere autonomamente di cambiare colore o meno. Un’idea che il premier potrebbe quindi integrare nel prossimo decreto, durante il Consiglio dei Ministri in corso oggi. Tuttavia in assenza di ulteriori notizie ufficiali rimane solo da aspettare.

“PROSPETTIVA DI SPERANZA” – A tal riguardo la ministra per gli Affari regionali e autonomie, Maria Stella Gelmini, dichiara che: «Il testo del prossimo decreto Covid non è ancora pronto. Ma stiamo dicendo a tutti la stessa cosa: occorre dare ai cittadini una prospettiva di speranza. Allo stesso tempo questo non è il momento per dire ‘riapriamo tutto’. Fino al 15-20 aprile ci vorrà ancora molta attenzione, ma poi se i numeri migliorano all’interno del dl servirebbe un automatismo per prevedere aperture mirate senza il bisogno di approvare un nuovo provvedimento».

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