Praying, il ritorno di Kesha

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(kesha, dal set di Praying)

Dopo “True colors”, album in collaborazione con Zedd, la cantante statunitense ritorna con uno nuovo.

“Rainbow” é il quarto album di Kesha, che sarà disponibile l’11 agosto. Un primo estratto, Praying, mostra come questo album sarà caratterizzato da nuovi temi e da nuove scelte musicali.

Configurandosi come un album autobiografico, “Rainbow” segna una svolta nella carriera della cantante. In effetti Kesha ha già affermato di voler esprimere le sue vulnerabilità. Trasforma cosi le sue paure più profonde, che ultimamente la ossessionavano, in arte.

“Ho trascorso notti orribili nelle quali volevo piangere e gridare nel buio. Notte o giorno che fosse, non ero mai in pace. Ma [..] ho portato le mie emozioni in studio e le ho trasformate in arte”.

Il video ufficiale di “Praying” inizia con un monologo dal carattere esistenzialista. Kesha si chiede se sia viva o se sia bloccata in uno di quegli incubi che sembrano durare per sempre. “E se fossi viva, perché dovrei esserlo?” 

Continua chiedendosi il motivo per il quale si sente come se fosse stata abbandonata da tutti. Dubita su tutte le sue certezze, anche su quella di aver mai amato veramente. Chiede a Dio un segno, un qualcosa che le faccia capire qual é il fine da raggiungere. Continua dicendo di non farcela e di preferire morire. “Being alive hurts too much”.

La canzone é un invito ad essere fieri di se stessi, anche nei momenti più difficili. E’ come un grido di speranza verso un mondo sempre più in frantumi. E’ quella speranza che deve rendere gli uomini più empatici verso gli altri.

Chiaramente ispirata alle vicende che ha vissuto con Dr Luke, Kasha afferma di sentirsi forte e di aver imparato a combattere da sola. Tuttavia spera che qualcosa sia cambiato. “Spero che tu stia pregando. Spero che la tua anima stia cambiando. Spero che tu trovi pace”.