Pregliasco ottimista per la prossima estate: “La fine del tunnel è vicina”

Il virologo Fabrizio Pregliasco sembra essere ottimista per quanto riguarda la prossima estate. Tra vaccini e mascherine, il virus potrebbe presto attenuarsi.

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Laddove molti cittadini considerano il futuro particolarmente incerto, Fabrizio Pregliasco si dichiara invece ottimista. Il noto virologo ha infatti rilasciato un’intervista a Fanpage, nella quale afferma che la prossima estate potrebbe essere simile, se non migliore, della scorsa.

IL FUTURO DEL VIRUS – «Sono ottimista per quanto riguarda la prossima estate – ammette Pregliasco – Bisogna però andarci con i piedi di piombo. Se raggiungeremo buoni livelli di vaccinazioni, con le somministrazioni del siero per i più fragili, avremo risultati positivi che ci permetteranno di essere un po’ più sereni. […] Abbiamo visto dati promettenti anche in Gran Bretagna, dove si delinea sempre di più la fine del tunnel. La prossima estate dovrebbe permetterci di avere una convivenza più civile con il virus, ma è importante non fare un libera tutti eccessivo come la scorsa estate».

Il virologo continua affermando che: «Vedremo sull’obbligatorietà della mascherina il suo utilizzo è stato un elemento importante per rallentare la diffusione. Infatti l’influenza e le infezioni respiratorie hanno fatto appena capolino con le mascherine, questo è indice dell’efficacia di questi dispositivi».

Pregliasco tuttavia non sembra essere l’unico ottimista, ma anche Pfizer. La società ha infatti dichiarato che secondo le loro statistiche il ritorno alla normalità, in alcuni paesi, avverrà tra 7 o 13 mesi. A riguardo il virologo dice: «Le categorie più fragili dovranno vaccinarsi ancora, fare dei richiami non ci libereremo del virus. Otterremo una convivenza non pericolosa. Dovremmo organizzarci».

ASTRAZENECA – Sempre riguardo la questione vaccini, Pregliasco ha anche dedicato qualche parola all’AstraZeneca, affermando che: «I numeri legati ai dati tromboembolici sono simili anche per Pfizer. AstraZeneca è stato vittima di una comunicazione errata. Partiva svantaggiata già con la comunicazione dovuta all’efficacia del vaccino, che invece è molto valida con l’82% sui casi importanti».