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Presidenziali USA 2016: la lunga notte di Donald Trump

Cronaca della lunga notte che ha assegnato la 45esima presidenza degli Stati Uniti al leader repubblicano Donald J. Trump.

Nel 2007 il filosofo e matematico Nassim Nicholas Taleb elaborò la “Teoria degli eventi del cigno nero” per spiegare il ruolo sproporzionato degli eventi a forte impatto, rari e difficili da prevedere rispetto alle normali aspettative nell’ambito della storia, della scienza, della finanza e della tecnologia, e i pregiudizi psicologici che rendono la gente cieca rispetto all’incertezza e all’incoscienza dell’importanza del ruolo degli eventi rari a forte impatto nell’andamento della storia. Vogliamo partire da questa teoria della psicologia moderna per raccontare la lunga notte elettorale negli Stati Uniti d’America che ha sorpreso il mondo rovesciando una previsione data ormai per certa.

Quella dell’8 novembre non è stata una giornata elettorale facile: lunghe file alle urne fin dalle prime ore del giorno, paura di hackeraggi al sistema di voto elettronico e attimi di terrore si sono susseguiti\. In North Carolina un seggio è stato chiuso a causa di una sparatoria che ha causato una vittima. All’1 di notte (ora italiana) i primi seggi sono stati chiusi e i primi risultati hanno cominciato ad arrivare.

Alle ore 01.15 Trump ha già ottenuto la maggioranza in Kentucky e Indiana mentre il Vermont è nelle mani della Clinton; alle ore 01.40 Trump si aggiudica la West Virginia e il South Carolina, passando a 33 voti dei Grandi Elettori rispetto ai 3 della Clinton. Ma tutto era stato già previsto.

Alle ore 2.00 il testa a testa si fa sempre più serrato: Trump ha 51 voti elettorali, la Clinton 44; alle ore 2.35 i democratici passano in vantaggio con 68 voti a fronte dei 66 repubblicani.

Alle ore 3.00 la situazione si capovolge nuovamente e i repubblicani tornano in testa con 123 voti rispetto ai 97 democratici.

Alle ore 4.30 i primi Stati incerti cominciano ad essere assegnati: l’Ohio a Trump, il Colorado e la Virgina alla Clinton.

Alle ore 5.40 Trump ha già vinto la Florida e lo Utah, la Clinton lo Stato di Washington: il risultato passa a 193 dei repubblicani contro i 190 dei democratici per arrivare poi a un 244 repubblicano contro un 209 democratico.

Quando, alle ore 7.40 la vittoria è già nelle mani di Trump, la Clinton non si dichiara ancora sconfitta: ancora molti sono gli Stati incerti. Alle ore 8.35 nelle mani di Trump passano Pennsylvania e Wisconsin arrivando al risultato di 278 contro 218: con un grande colpo di scena rispetto ad ogni previsione il repubblicano Donald Trump è il 45esimo presidente degli Stati Uniti d’America.  “Ho appena ricevuto una telefonata da Hillary Clinton, che si è congratulata con me. Adesso è arrivato il momento di curare le ferite della divisione. Mi impegno di fronte a ogni cittadino di questo Paese a essere il presidente di tutti gli americani“, le prime parole del neo-eletto presidente.

Come sarà la neoeletta presidenza Trump? Manterrà davvero le sue promesse elettorali e conterrà le bizzarrie già dichiarate? Non ci resta che stare a guardare i fili che tenderanno dalle mani del nuovo Mr. President che, con un grande floop del mondo democratico, ha rovesciato ogni previsione.

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